Anche nel riminese, come in tutta la Romagna, appaiono i misteriosi striscioni issati nella notte su numerose scuole e per le strade, da Santarcangelo a Ospedaletto e Montescudo, ma anche a Cattolica e San Giovanni in Marignano e Viserba, per lanciare un messaggio misterioso: “Nel paese della bugia la verità è una malattia. Giù le mascherine! Tutti a scuola”.
“Nel paese della bugia la verità è una malattia” è una citazione di Gianni Rodari. Ma gli artefici dell’iniziativa restano ignoti perché non hanno lasciato segni che facessero ricondurre a qualcuno in particolare.
Fatto sta che nelle pagine Facebook più ostili ai vaccini, come quella del “Movimento 3 V – Libertà di scelta”, presente anche alle ultime elezioni regionali (in Emilia Romagna 11.187 voti pari allo 0,5%), compaiono considerazioni di questo tipo: “Nelle settimane scorse, medici che negli ultimi mesi sono stati in prima linea negli ospedali del Nord Italia hanno sottolineato come in Italia il virus sia ormai scomparso, dal punto di vista clinico, dal momento che in ospedale non arrivano più persone con manifestazioni gravi e le terapie intensive si stanno rapidamente svuotando”.
Quindi, pare di capire, le mascherine non servono perché l’epidemia è finita, se mai c’è stata. E ancora meno serve un vaccino: “Mentre i lavoratori dipendenti aspettano la cassa integrazione, gli imprenditori devono sperare in “un atto d’amore” da parte delle banche, i liberi professionisti devono accontentarsi di pochi spiccioli, tante piccole aziende hanno dovuto chiudere, i bambini sono a casa da scuola da 4 mesi e per loro non viene fatto nessun investimento o programmazione, il Ministro Speranza impegna presumibilmente molti milioni di euro per foraggiare un colosso farmaceutico con gravi precedenti per truffa e corruzione senza avere la certezza che i vaccini promessi vengano prodotti, siano sicuri ed efficaci, o addirittura possano servire”.
A Viserba l’assessore alla scuola Mattia Morolli ha fatto rimuovere uno striscione dai vigili urbani; era stato appeso alla recinzione di una scuola per l’infanzia. “Per i bambini da 0 a 6 anni la mascherina non è obbligatoria”, commenta poi l’assessore”.
E aggiunge: “Mi è giunta la segnalazione di questo striscione da parte di gente molto turbata, in particolare dei nonni. Non so chi siano gli autori di questa iniziativa e cosa vogliano dire. So solo che stiamo facendo tutto il possibile per un ritorno sicuro nelle scuole. Non vorrei che questo messaggio volesse mettere in dubbio l’impegno enorme che in questa gravissima situazione si sono assunti insegnanti, studenti, famiglie, istituzioni e sistema sanitario”.