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“Anche Italia ha venduto armi a Russia e Ucraina”, da Rimini appello per la pace

Anche l’Italia ha venduto armi a Russia e Ucraina, e sempre di più in questi anni. Da Rimini parte un appello perchè questo si fermi. E per participare alla Manifestazione per la pace in programma a Roma per sabato 5 marzo.

L’appello di Manifesto Contro l’Odio e l’Ignoranza, Emergency Rimini, Vite in Transito, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale Rimini, Articolo Uno Rimini,Libera Rimini, Rimini Coraggiosa, Cattolica Coraggiosa, Coraggiosa Riccione, Libertà e Giustizia Rimini, Federconsumatori Rimini

QUELLO CHE STA ACCADENDO IN UCRAINA E’ INTOLLERABILE…..MASSIMA SOLIDARIETA’ SENZA SE E SENZA MA AL POPOLO UCRAINO, MA SE DAVVERO SI VUOLE LA PACE i Potenti della Terra facciano tutti un passo indietro per trovare un compromesso pacifico. SI PUO’.
RICORDATEVI DELLA VOSTRA UMANITA’ E DIMENTICATE IL RESTO…..
così il Manifesto di Russell-Einstein nel luglio 1955 in occasione di una campagna per il disarmo nucleare. Nel documento – controfirmato da altri 11 scienziati e intellettuali di primo piano – Einstein e Russell invitavano gli scienziati di tutto il mondo a riunirsi per discutere sui rischi per l’umanità prodotti dall’esistenza delle armi nucleari. Purtroppo l’industria delle armi è ancora molto florida e i vari Stati mentre promuovono manifestazioni per la pace lucrano in armi.
Un po’ di numeri da un ottimo articolo di Giorgio Beretta.
“L’Unione Europea vende armi a Ucraina e Russia. Anche l’Italia ha fatto la sua parte. Se le esportazioni di materiali militari italiani verso l’Ucraina sono poche e limitate al 2014 (circa 6,5 milioni di euro), molto più consistenti sono quelle per “armi comuni” e soprattutto fucili, tra cui fucili semiautomatici che però possono essere stati destinati anche a corpi di polizia e enti governativi: dal 2015 hanno registrato una costante crescita passando da 84.278 euro nel 2015 a 1.899.652 euro nel 2016, 2.987.203 euro nel 2017, 2.979.610 euro nel 2018, 2.990.463 euro nel 2019 fino a 3.489.224 nel 2020 e oltre 3.880.431 euro nel 2021. Ma ancor più consistenti sono le esportazioni militari verso la Russia. Dopo il record di autorizzazioni rilasciato nel 2011 dal governo Berlusconi (106.070.470 euro), spicca la consistente autorizzazione alla Russia del 2015 concessa dal governo Renzi, con Gentiloni agli Esteri, (25.708.470) nonostante fosse in vigore l’embargo di armamenti deciso a livello europeo il 31 luglio del 2014 per il coinvolgimento russo nel conflitto in Ucraina: si tratta di 94 veicoli blindati Iveco modello M65E19WM 4×4, meglio conosciuti in Russia come Lynx, di cui 83 sono stati consegnati nello stesso anno. Negli ultimi anni non sono state concesse licenze di esportazione di armamenti dall’Italia alla Russia. Ma i dati del commercio estero dell’Istat segnalano per il 2021 una ripresa: tra i 21.942.271 euro di “armi e munizioni” già consegnate tra gennaio e novembre del 2021, oltre a “armi comuni” come fucili (13.742.231 euro), pistole (151.074 euro), munizioni (4.093.689 euro) e accessori (837.170 euro), figurano 3.118.107 di euro di armi e munizioni destinate a corpi di polizia o enti governativi russi. A dimostrazione che l’Italia riesce sempre ad addomesticare embarghi e sanzioni.” Il Manifesto contro l’Odio e l’Ignoranza insieme ad altre associazioni e Partiti chiede con determinazione al nostro Governo e all’Unione Europea di operare in questo momento per la PACE autentica. Chiediamo una politica di disarmo , unica strada insieme ad una cultura della PACE per raggiungere l’obiettivo della PACE nel mondo.

Per tali ragioni invitiamo a partecipare sabato 5 marzo a Roma alla Manifestazione Nazionale per la Pace promossa da Rete Italiana per il Disarmo, CGIL CISL e UIL e tutte le associazioni mobilitate contro la guerra.

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