Ancora nulla di fatto per l’America Graffiti. La società dei gestori, Nettuno 2010 srl, aveva proposto un accomodamento ai concessionari fratelli Parmeggiani, così da poter salvare la stagione in attesa della decisione del tribunale. La proposta era stata avanzata al tavolo di crisi aperto dalla Prefettura, con la partecipazione del Comune e dei Sindacati con lo scopo di tutelare i lavoratori del Nettuno e la continuità aziendale.
Come riferisce l’avvocato Massimiliano Angelini, legale di Nettuno 2010, l’idea era di “accordarci per un periodo di tregua utile a traghettare a fine stagione l’azienda, pagando loro, anticipatamente il canone di periodo. Utilizzando il tempo anche per reperire finanze necessarie a soddisfare le loro richieste per la cessione della Concessione. Una soluzione che avrebbe consentito immediata riapertura, con nostro impegno formale a riassumere immediatamente tutti i dipendenti che avrebbero così ripreso a percepire da noi gli stipendi come regolarmente pagati fino ad ora – ininterrottamente – per 10 anni”.
Dopo una settimana di riflessione secondo l’avvocato Angelini la risposta è stata “Un No secco senza alternative. Attendono la sentenza e, poi, se verrà consegnata loro l’azienda vedranno di trovare una soluzione senza però prendere alcun formale impegno. Ma come? Non è già stata consegnata loro? Certo! Da quasi un mese. Per disposizione del giudice che gliel’ha consegnata in seguito alla loro richiesta d’urgenza nella quale paventavano “periculum” per la stessa qualora fosse rimasta in nostre mani fino alla sentenza. L’hanno ottenuta l’azienda e chiusa. Forse non se ne sono accorti. Forse, per loro, le aziende chiuse sono fuori dal pericolo. I dipendenti invece, con le aziende chiuse, il “periculum” lo sentono eccome. Triste constatare che per creare quell’azienda ci abbiamo impiegato dieci anni per distruggerla bastano poche settimane”.