“Finalmente sono tornato nella società che mi ha cresciuto, quasi non ci speravo più, Rimini è stata una scelta di cuore”. Queste le prime parole da giocatore biancorosso di Alex Ambrosini, tornato a indossare la maglia a scacchi dopo dieci anni, durante la presentazione ufficiale avvenuta questa mattina nella sede di via XX Settembre.
“Sono orgoglioso di essere nuovamente a Rimini, qui sono cresciuto, è la società che mi ha lanciato e permesso di diventare un giocatore. Per correttezza ho manifestato all’Imolese il mio desiderio, poi non ho preso in considerazione altro perché volevo solo il Rimini. Grazie alla società che mi ha voluto e permesso di tornare a indossare questi colori”. L’attaccante biancorosso spiega così l’episodio avvenuto 6 anni fa, dopo la rete realizzata al Rimini con la maglia del Santarcangelo. “Chiedo nuovamente scusa, come del resto feci nell’immediato perché mi resi subito conto di aver fatto una cavolata. Non ce l’avevo con i tifosi ma con me stesso per non essere riuscito a dimostrare il mio valore. Spero di riuscirci ora e mi auguro di farmi conoscere per ciò che veramente sono, specie a livello personale e morale”.
L’occasione, a distanza di tanto tempo, è di quelle importanti. “Lasciare Rimini fu una scelta dolorosa, una decisione che presi io stesso per andare a farmi le ossa e poter giocare. Ora sono maturo, sono tornato forse nel momento migliore della mia carriera e ho grande voglia di far bene e di disputare un campionato importante. Cosa prometto? Il massimo impegno, ho grandi stimoli e darò tutto quello che ho dentro. Poi se arriveranno anche i gol, visto che questo è il mio compito, tanto meglio”.
Ambrosini ricorda così i primi passi nel Rimini targato Cocif e i complimenti dell’indimenticato patron Bellavista. “Anni bellissimi perché, anche se ero giovanissimo, sono stati l’apice della mia carriera. Ho avuto la fortuna di vivere in un contesto esaltante e di conoscere un grandissimo presidente, un onore le belle parole che spese per me”. Dopo l’amarcord si torna al presente e al Rimini sempre più “riminese” che sta prendendo forma. “Avere in rosa tanti giocatori del posto e tanti ragazzi che questa casacca l’hanno indossata e la sentono propria è importante, uno stimolo ulteriore per fare bene. Darò il massimo, suderò la maglia come non mai, con l’auspicio di riportare il più in alto possibile questa squadra”.