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Altro che fiction, 130 mila accessi al Pronto Soccorso di Rimini

Nel sistema sanitario, un ruolo strategico lo ha assunto il Pronto Soccorso. Questo succede a livello nazionale ed ovviamente anche nell’Usl della Romagna. Per Rimini il pronto soccorso è anche un sorta di vetrina per i nostri ospiti, turisti, che debbono usufruire di cure non previste.
Anche per questa ragione il carico di lavoro per il personale medico ed infermieristico è notevole. Anche le critiche sul sistema sanitario spesso si concentrano sul pronto soccorso. In particolare sui tempi di attesa e diagnosi.

Con questo approfondimento proviamo ad analizzare le caratteristiche quantitative e qualitative degli accessi al pronto soccorso.

Iniziamo da quanti cittadini utilizzano le prestazioni del pronto soccorso.

L’indicatore relativo ai tassi grezzi di accesso in PS evidenzia per i residenti romagnoli un numero per 1.000 residenti più elevato della media regionale (394,1 rispetto alla media regionale di 386,6) e anche con una crescita rispetto all’anno precedente decisamente superiore a quella riscontrata a livello complessivo. Circa il 40% dei residenti accede al pronto soccorso durante l’anno. Un numero consistente. L’Usl Romagna nel 2017 ha registrato 463.788 accessi nei pronto soccorso della Romagna. Nella provincia di Rimini gli accessi sono oltre 130 mila.

Inoltre, 7,1 accessi ogni 1.000 residenti riguardano pazienti che giungono in condizioni critiche, mentre su questo dato la media regionale è attestata a 5,7. Ecco la tabella con i dettagli:

Confrontando la precedente tabella con i codici di accesso al pronto soccorso, il dato delle caratteristiche di gravità vengono confermate.

Una parte importante di accessi al pronto soccorso non riguardano urgenze. Derivano da preoccupazioni di cittadini che, non trovando altra risposta dal servizio sanitario, scelgono la soluzione più semplice ed anche efficace.

Il pronto soccorso dell’Ospedale Infermi di Rimini dispone di 29 posti letto ed è suddiviso in tre settori:

  • Area Critica 6 posti letto (per pazienti ad alto rischio di aggravamento)
  • Settore A 11 posti letto (per pazienti a rischio di aggravamento e stabilizzati)
  • Settore B 12 posti letto (per pazienti a rischio di aggravamento e stabilizzati)

La struttura dei pronto soccorso, in Regione ed in Italia ha caratteristiche diverse. Infatti vi sono pronto soccorso dedicati (fast track) per: oculistica, ortopedia, pediatria, ostetricia. Il pronto soccorso dell’ospedale Infermi  questi percorsi dedicati li ha tutti, sia in forma diretta (accesso al reparto) che in fast track

Ora affrontiamo l’aspetto più dolente o più delicato, almeno per i pazienti. I tempi di attesa. Come tutte le statistiche, i dati offrono una realtà mediana, tra tempi rapidissimi e tempi lunghissimi. Questa la situazione su base annua nei pronto soccorso della Regione (i più importanti):

In questa statistica sono esclusi i pazienti che hanno un accesso diretto al pronto soccorso specialistico (fast track) ed oltre ai decessi e i codici rossi di chi viene trasferito in Osservazione Breve Intensiva (OBI).

Interessante anche il dato riepilogativo dei tempi di attesa per colore di accesso, su base regionale:

Il codice che “aspetta di più” è quello giallo. Ha meno abbandoni di quello bianco e diagnosi talvolta più complessa.

Da questa analisi numerica si possono trarre alcune considerazioni. Ed anche proposte.

  • Il numero di accesso ai pronti soccorso è enorme (vicino al 40% della popolazione) e pertanto anche i cittadini che si recano in quel presidio sanitario debbono essere consapevoli dell’immensa mole di lavoro che vi si svolge.
  • La scuola di specialità per medicina d’urgenza è recente nel nostro Paese e nonostante gli sforzi della Regione Emilia Romagna (con borse di studio per questa specialistica) mancano medici specializzati per i pronto soccorso.
  • Sarebbe utili mettere a ruolo tutti i contratti di convenzione a tempo indeterminato di personale medico che opera già ora nelle strutture di pronto soccorso. Alla stato attuale questi medici hanno condizioni diverse (in senso peggiorativo) rispetto ai medici di ruolo.
  • Il medico di pronto soccorso è una attività faticosa e rischiosa. Faticosa per la pressione dei pazienti in certi periodi ed orari e rischiosa per i possibili errori e relative cause civili o penali. Vero che ci sono le assicurazioni, ma non risolvono tutto.
  • La comunità scientifica sta pensando di inserire un altro colore: l’arancione. Un categoria tra il giallo ed il rosso per meglio definire le situazioni di gravità.

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