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Alpini a Rimini, l’ironia di Verona

“Alpini a Rimini, un boccone amaro: penne nere all’arrabbiata”. E’ il titolo di una vignetta pubblicata dalla testata Verona In. L’autore è Gianni Falcone: “irpino trapiantato a Verona da oltre quarant’anni – scrive di se – si diverte ad avvicinarsi alle cose con uno sguardo diverso e una matita, ricavandone vignette. Gli riesce meglio miscelare le due culture che lo attraversano esportando al sud Peara’ e Bardolino in cambio di Sopressate, Caciocavalli e Taurasi”.

Un sorriso per passare sopra a malumori che pure ci sono stati. Perché nella città scaligera non se l’aspettavano davvero di vedersi “scippata” la sfilata degli Alpini proprio nel 2020.

Perfino nel titolo del Corriere della Sera si coglieva un  accenno di delusione: “Alpini, sfuma la candidatura di Verona. L’adunata 2020 si farà a Rimini”. E nell’articolo: “Gli alpini veronesi ci hanno creduto fino all’ultimo. Ma, alla fine, il verdetto del Consiglio Nazionale ha deciso che l’Adunata 2020…”.

“Verona” era il nome di uno Gruppi del 2° Reggimento artiglieria da montagna della storica Brigata Alpina Tridentina. Artiglieri alpini, quelli coi muli. Servire negli Alpini da quelle parti è ovvio come mangiare polenta.

Ma soprattutto nel 2020 ricorre il centenario della sezione di Verona dell’Associazione Nazionale Alpini. E qualche commento su Facebook non ha mancato di sottolinearlo: “E’ nato un nuovo gruppo alpino: Gruppo Associazione Albergatori Rimini!!!!!!!!!!!! Alla faccia del centenario della sez. di Verona”. E qualcuno chiosa: “Ti sei dimenticato dei bagnini”.

Polemiche bonarie, com’è nel carattere e nel valore dei veci. Che al loro raduno nazionale troveranno che non c’è l’Arena, ma almeno un ponte di Tiberio e un Arco d’Augusto. Non Romeo e Giulietta, ma Paolo e Francesca. E molte sarde per i bigoi. Non varranno un brindisi?

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