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Alpini, cat calling e ‘piropi’

In occasione della 94a adunata a Udine (11-14 maggio) gli Alpini hanno evitato accuratamente di prestare il fianco alle accuse femministe che avevano turbato la serenità dell’incontro tra la nostra Città e un Corpo glorioso e unico al mondo. L’esperienza riminese ha fatto scuola!

Si è capito, ad esempio, che certi equivoci nascono dal contesto. Ne volete un esempio? Beatrice interpellata in luogo solitario da uno sconosciuto di mezza età (Dante Alighieri) con un: “Mi par tu sia una cosa venuta – da cielo in terra a miracol mostrare…”) sarebbe fuggita terrorizzata scambiandolo per un maniaco sessuale. Se invece accompagnata dalle sue ancelle, ‘ella sen va sentendosi laudare’ per Via dei Calzaiuoli, ecco che sorride ‘benignamente’ non solo all’alato endecasillabo del sommo Poeta ma (ne sono certo) perfino ai complimenti piuttosto spinti di un Cecco Angiolieri.

A Rimini il ‘contesto’ ha avuto certamente il suo peso. Pare infatti che in zona piuttosto decentrata della nostra Città le Penne Nere ivi accampate abbiano allarmato qualche bella passante con omaggi verbali ritenuti troppo invasivi. Purtroppo esistono preclusioni dettate dalla sensibilità moderna, che un ‘vecio’ fatica a percepire. Non per nulla il termine ‘cat calling’ è un neologismo. Parole nuove, dunque, per censurare comportamenti obsoleti. Per chi propone paritarie relazioni tra i generi, perfino l’elegante ‘piropo’ spagnolo ‘eres en verdad un angel caìdo del cielo’ (sei veramente un angelo caduto dal Paradiso) potrebbe comportare una denuncia per…’cat calling’. Figuriamoci un ‘Benedeta la mama che t’ha fata’…
(A proposito. – ‘Muchas gracias, señor!’ rispondeva, voltandosi con un sorriso, la bella castigliana)
Altri tempi.

Giuliano Bonizzato

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