Leggere è importante a qualsiasi età. Stimola la creatività, ci aiuta a capire meglio noi stessi e gli altri. Quando siamo bambini ci apre le porte del mondo, mentre quando cresciamo ci insegna a volare con la fantasia pur restando con i piedi ben ancorati a terra. Insomma, la lettura è un lungo viaggio che tutti possono intraprendere. Una persona che ha iniziato a leggere da piccola e non si è più fermata risponde al nome di Alessia Canducci, ha 47 anni e viene da Riccione. Lei, oltre a essere un’attrice di grande talento, allieva tra le altre cose del grande maestro Giorgio Albertazzi, è diventata una professionista della lettura ad alta voce. Sono ormai 20 anni, infatti, che realizza laboratori e spettacoli teatrali rivolti ai più piccoli. Ma come è nata la sua passione per questa attività? Chiediamolo direttamente a lei.
Alessia, le piace più leggere ad alta voce o recitare?
«Il primo amore adolescenziale è stato il teatro. Negli anni ’80 ho frequentato i primi corsi e spettacoli, poi nei all’inizio degli anni ’90 il biennio della ‘Scuola di Cultura teatrale’ con la direzione artistica di Giorgio Albertazzi e le lezioni di docenti preparati, contemporaneamente alla laurea in lingue e letterature straniere. L’amore per la lettura ad alta voce è scattato nel corso delle preziose lezioni intensive di Albertazzi. Non dimenticherò mai come ‘diceva i versi’ di Dante, D’Annunzio e Ungaretti: le parole prendevano vita attraverso la sua voce. Era una magia unica.
Quando negli anni successivi, insieme ad alcuni compagni di corso ed altri attori abbiamo fondato ‘La Compagnia del Serraglio’, è stata la maestria di Loris Pellegrini, drammaturgo e regista, nonché fine dicitore, che ha acuito in me l’amore per la lettura ad alta voce.
Mi ha sempre affascinato l’arte di ‘far vedere tutto’ solo attraverso le parole e i pochi misurati gesti e sguardi di chi legge. Negli anni, l’amore per la lettura ha preso il sopravvento sulla recitazione».
Si sente più attrice/lettrice o lettrice/attrice?
«La mia formazione di attrice ha un ruolo fondamentale. Attraverso lo studio e gli anni di attività, sia di teatro per adulti che per ragazzi, si sono consolidate delle tecniche che per leggere ad alta voce sono fondamentali: saper articolare le parole, gestire ritmi, volumi e voci, stare in scena, essere in ascolto di chi si ha di fronte. La mia ricerca quotidiana è interpretare ciò che leggo, nel massimo rispetto delle indicazioni di chi lo ha scritto, senza ‘aggiungere’ nulla».
Cosa rappresentano per lei queste due attività?
«Se il teatro è arte io penso che il teatro al servizio dei libri sia ‘arte applicata’, ecco. Da vent’anni mi sento una ‘attrice al servizio dei libri’, preferibilmente quelli rivolti all’infanzia e all’adolescenza. A fine anni ’90 ho scoperto il vasto mondo della letteratura per ragazzi, e grazie alla collaborazione con professionisti emiliani che si occupano di educazione alla lettura, la mia attenzione si è spostata dal ‘leggere bene’ qualsiasi testo, alla scelta di libri di qualità adeguati alle fasce di età. Da quel momento leggo ad alta voce per far venir voglia di leggere autonomamente, e per far conoscere letteratura di qualità, che porta sempre con se’ tante domande. Le domande favoriscono il pensiero complesso, fondamentale per tenere viva la democrazia. Tutti abbiamo bisogno di domande per crescere.
Da 15 anni alla lettura ad alta voce si è affiancato un intenso lavoro di formazione per insegnanti e lettori volontari, anche in collaborazione col progetto nazionale Nati per Leggere. L’obiettivo è sensibilizzare le famiglie all’importanza della lettura fin dalla culla, per molteplici ragioni, tutte validissime. Al momento la lettura ad alta voce e le formazioni che tengo su questo argomento assorbono la quasi totalità del mio tempo lavorativo».
Esistono molti attori/lettori in Italia? È dalle nostre parti ne conosce qualcuno?
«Mi viene in mente subito una attrice molto conosciuta che è anche una brava lettrice: Lella Costa. Poi non prenderei in considerazione gli attori che saltuariamente leggono ad alta voce, ma chi lo fa più assiduamente. Sul territorio conosco e stimo moltissimo la pesarese Lucia Ferrati. Se invece vogliamo circoscrivere l’attenzione alla nicchia di chi anche si occupa di letteratura per ragazzi, ci spostiamo a Imola, e cito Alfonso Cuccurullo, un collega che stimo, con cui talvolta collaboro, nonostante il centinaio di chilometri che ci divide».
Si esibisce solo in Emilia Romagna oppure anche in altre parti d’italia?
«Lavoro tantissimo in Emilia, più che in Romagna, e soprattutto nelle biblioteche, scuole e piccoli teatri. Partecipo anche a festival fuori dalla nostra regione, il prossimo è ad Assisi a fine maggio. Nei teatri fuori regione porto spettacoli con musica dal vivo, uno tra i tanti, a cui sono davvero legata è ‘È per questo resisto‘, uno spettacolo sulla Shoah, con un gruppo rock di Carpi, i Flexus, che replica da 11 anni.
Sul territorio invece, da diversi anni, ho un appuntamento fisso a metà giugno che mi emoziona tantissimo: è quello con il festival dei ragazzi che leggono “Mare di Libri”, a Rimini».
Il suo pubblico è composto principalmente da bambini quindi? Che genere di libri legge per loro?
«Il mio pubblico spazia dalle famiglie con bambini a partire dai 3 anni, a cui leggo prevalentemente albi illustrati; agli adolescenti e giovani adulti, a cui leggo poesia e narrativa. Più raramente leggo agli adulti.
Ho un repertorio vastissimo, che spazia dagli autori contemporanei ai classici della letteratura. Ho un amore sviscerato per Roald Dahl, autore inglese per ragazzi ed adulti, di cui ho praticamente tutto in repertorio. E amo molto dare voce alla scrittura di Italo Calvino. In generale mi piace leggere storie ironiche, irriverenti ed emozionanti».
Sta lavorando a qualcosa in questo momento?
«Oltre a letture e laboratori nelle scuole del territorio ed emiliane, e formazioni per docenti sia in regione che fuori, c’è in programma un bell’evento.
Stiamo lavorando ad una grande giornata tutta dedicata alle storie e ai libri, a Misano Adriatico, domenica 6 maggio. ‘Una Piazza di Storie’, proporrà letture ad alta voce, laboratori d’arte, prestito e vendita di libri, personaggi fiabeschi, e si concluderà col debutto al teatro Astra di una mia divertente lettura-spettacolo con Tiziano Paganelli, musicista con cui collaboro da anni. Save the date!».
Ha mai pensato di dedicarsi ad altro o questa attività riesce ancora a stimolarla?
«Questa attività è davvero un pozzo senza fondo. C’è davvero tanto da scoprire, alimentare e inventare. È in continua trasformazione, si alimenta di letteratura, ma anche degli sguardi, dell’ascolto, e del confronto con le persone che incontro quotidianamente. E quindi direi che… ho in gestazione delle novità, ma sempre in questo straordinario ambito».
Nicola Luccarelli