“Ho in mano il prezioso e ricco volume, appena comprato, a cura di Marcello Cartoceti intitolato “Il Castello di Coriano. Ricerche archeologiche e architettoniche”. È un libro pubblicato nel 2004 dalla Biblioteca comunale di Coriano – scrive Alessandro Cavuoti – ed edito in collaborazione fra Comune di Coriano, Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna e Associazione Riminese per la Ricerca Storica e Archeologica.
Chi è Marcello Cartoceti? Marcello è un archeologo. Ha condotto un’importante e feconda campagna di scavi archeologici nel Castello di Coriano a cavallo fra il 1999 e il 2000 permettendo al Comune di Coriano di aprire l’unico museo che il paese ospiti sul suo territorio, l’Antiquarium del Castello per l’appunto, per altro inspiegabilmente e tristemente chiuso da svariati anni.
Un libro di 157 pagine, un vero e proprio scrigno cartaceo che presenta un corredo fotografico formidabile e testi di sei autori, fra studiosi e ricercatori. Un’opera seria e documentata dunque.
Ora, dopo tutti questi giorni di battaglia sulle sorti di quello stesso Castello, soprattutto oggi, quando esso viene squalificato e derubricato a rovina, quando le argomentazioni si declassano e diventano propaganda, oggi dunque, mi chiedo se tutto questo sarebbe accaduto se noi, tutte e tutti noi, avessimo letto il libro di Marcello Cartoceti.
Ho avuto modo di esprimere lo stesso concetto su Facebook, quando – prosegue Cavuoti – relativamente al problema sollevato da un concittadino sul malcostume di gettare rifiuti a terra abbiamo dovuto leggere di adolescenti apostrofati da maiali, spranghe ai denti e schiene da raddrizzare. Ho commentato allora e ripeto ora, con sincero desiderio di essere compreso: se avessimo letto Don Milani…
Memoria, patrimonio, urbanistica, disagio giovanile sono problematiche che richiedono competenze profonde, coltivate in anni di studi. Per questo i nostri giovani frequentano le Università, non per le loro personali carriere, ma per socializzare le loro conoscenze e contribuire attivamente e creativamente alla generazione di idee in grado di immaginare nuovi scenari in cui promuovere il bene comune.
Allora, tornando sul Castello – continua Cavuoti – mi rivolgo agli amministratori comunali di Coriano e dico loro: se aveste letto prima di aver deliberato, se aveste considerato nel giusto conto la competenza di Marcello, come quella di Chiara, Francesca e Daphne che nel 2016 ci hanno regalato un magnifico progetto di tutela e valorizzazione del Castello, se aveste infine dialogato con chi è istituzionalmente deputato alla tutela del nostro patrimonio, ovvero la Soprintendenza di Ravenna, se aveste fatto questo prima di aver solo pensato di poterci rifilare quell’obbrobrio, avremmo tutte e tutti ringraziato. Così non è stato.
Non per noi. Che abbiamo avuto, grazie a voi, la fortuna di conoscere Marcello e riceverne i preziosi consigli, di ascoltare le parole di Chiara, quelle degli artisti e degli intellettuali che hanno firmato il nostro appello, che ci hanno sostenuto, motivato, incoraggiato, spiegato ed insegnato e dunque sono loro le persone che oggi ringraziamo ed alle quali va riconosciuto il merito di aver contribuito a questo straordinario risultato.
Come va riconosciuto il merito di quanti, nell’ambito dei ruoli istituzionali che ricoprono – conclude Cavuoti – a livello comunale, regionale e nazionale, hanno sostenuto il Comitato delle cittadine e dei cittadini corianesi in una corale battaglia di civiltà.
Se aveste letto o aveste chiesto…
P.S. Siamo venuti a conoscenza direttamente dalla Sindaca di Coriano che, grazie alle nostre ripetute richieste fatte pervenire direttamente via mail, pec, e non solo, la Soprintendenza di Ravenna ha finalmente deciso di effettuare verifiche relativamente al cantiere di costruzione delle fondamenta di sostegno dell’antenna, aperto e poi interrotto, e sul previsto restauro della torre portaia trecentesca che versa in condizioni di pericolo di crollo. Grazie dunque anche alla Soprintendenza di Ravenna”.
Alessandro Cavuoti, Coriano