Il consigliere comunale del Pd Juri Magrini ha scritto una interrogazione al sindaco Andrea Gnassi sull’applicazione delle ordinanze balneari.
Scrive Magrini: “Negli ultimi giorni a seguito delle nuove ordinanze Regionale e Comunale, con tutte le difficoltà dovute alla gestione del contenimento del virus COVID-19, è partita ufficialmente la stagione balneare , ma per i riminesi è emersa una nuova grana , ovvero l’ombrellone stagionale. Come tutti i nostri concittadini sanno, da sempre le famiglie riminesi, nella maggior parte dei casi, affitta l’ombrellone stagionale insieme ad altre famiglie di amici. Da notizie che vengono riportate da più parti, pare che quest’anno ciò non sia possibile poiché gli operatori balneari impediscono questa prassi consolidata e la motivazione pare sia che le norme di contenimento del virus covid-19 lo impediscano.
“Tuttavia, sottolinea il consigliere del Pd, dalla lettura delle due Ordinanze, Regionale e Comunale, ciò non risulta, anzi, l’unica prescrizione inserita in quella Regionale all’ ART. 2 comma 1 cita testualmente:
” Sulle spiagge e nel mare dei Comuni costieri devono essere rispettate scrupolosamente le regole relative al divieto di assembramento e al distanziamento interpersonale di almeno 1 metro. Il rispetto di norme e direttive è una precisa responsabilità individuale da parte dei fruitori delle spiagge e dei clienti degli stabilimenti balneare, a tal fine, dovrà essere assicurata nelle spiagge libere e negli stabilimenti balneari adeguata informazione mediante il posizionamento in luoghi ben visibili idonei cartelli plurilingue o depliants informativi atti ad informare la clientela dei corretti comportamenti da mantenere in spiaggia e in acqua, nonché sulle attività sportive vietate e consentite in spiaggia ed in acqua che quindi potranno essere regolarmente praticati nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale. Le distanze interpersonali possono essere derogate per i soli membri del medesimo nucleo familiare o per soggetti che pernottino nella medesima stanza o unità abitativa di una struttura ricettiva del territorio regionale o comunque per i soggetti che in base alle disposizioni nazionali e regionali vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale.”
La stessa Ordinanza all’Art 3 lettera e) comma 1 e 2 cita testualmente:
“e1.Deve essere perseguito il maggiore distanziamento possibile tra gli ombrelloni posizionati sulla spiaggia e comunque nel rispetto del limite minimo di distanza tra ombrelloni della stessa fila e tra file che garantisca una superficie minima ad ombrellone di mq. 12 a paletto (la distanza dei paletti tra ombrelloni e file non potrà comunque essere inferiore a 3 ml). In caso di utilizzo di altri sistemi di ombreggio devono comunque essere garantite aree di distanziamento equivalenti a quelle garantite dal posizionamento degli ombrelloni.
e2. Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sdrai etc.) deve essere garantita la distanza minima di ml 1,5. Le distanze interpersonali possono essere derogate per i soli membri del medesimo nucleo familiare o per soggetti che pernottino nella medesima stanza o unità abitativa di una struttura ricettiva del territorio regionale o comunque per i soggetti che in base alle disposizioni nazionali e regionali vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale. Detta condizione afferisce alla responsabilità individuale e sarà dichiarata dai clienti, per cui non compete al gestore dello stabilimento balneare alcuna verifica in merito.”
“D’altra parte continua Juri Magrini, l’Ordinanza Comunale si discosta da quella Regionale solo nell’aver incrementato superficie minima ad ombrellone da mq. 12 a paletto a mq 18 a paletto,
Per queste ragione il consigliere chiede al sindaco se le risulta vero che non sia possibile per due famiglie affittare un ombrellone stagionale insieme qualora si garantiscano le distanze minime richieste dall’Ordinanza Regionale che sopra ho citato ovvero 1,5 mt tra lettini e il distanziamento interpersonale di almeno mt 1 ; nel caso ciò non fosse vero, se non ritiene opportuno dover dare una corretta informazione agli operatori balneari e alla cittadinanza su tale possibilità.