Fra i vari film in programmazione questo fine settimana Chiamamicitta.it consiglia The Wife del regista svedese Björn Runge, ispirato al romanzo di Meg Wolitzer, che verrà proiettato al Cinema Fulgor sabato e domenica alle ore 16:00, 18:30 e 21:00.
Joe Castleman (Jonathan Pryce) è un anziano scrittore americano ispirato probabilmente alla figura di Philip Roth, che è stato insignito (lui sì) del Nobel per la Letteratura e deve dunque volare in Svezia per ritirarlo. Decide quindi di partire in compagnia di sua moglie Joan (Glenn Close) e di suo figlio, schiacciato – trovata un po’ banale! – dalla figura paterna.
Nel frattempo c’è però un biografo di nome Nathaniel (Christian Slater) che, desideroso di sfruttare l’attenzione mediatica dovuta alla recente assegnazione del Nobel, insinua un vero e proprio scoop giornalistico: ovvero che lo stile di Joe assomigli in modo sin troppo sospetto a quello di Joan, e che ella abbia abbandonato il mondo della narrativa perché le donne non possono ancora (siamo nel 1993) aspirare ai massimi riconoscimenti letterari.
Bastano queste poche premesse per capire subito come The Wife sia il film giusto (perché è un buon film, non c’è dubbio) al momento giusto, ovvero nell’epoca del #metoo. Non è un caso, forse, se il film sia infatti rimasto nel congelatore per quasi un anno (è stato presentato nel settembre del 2017 a Toronto, appena prima del caso Weinstein) per poi uscire solo ad agosto 2018 negli States, una volta che il movimento femminista aveva già occupato – specie negli USA – una posizione centrale all’interno del dibattito pubblico.
Ma sarebbe fuorviante, oltre che banale, ridurre The Wife a un mero fatto di tempistiche. Bisogna riconoscere, comunque, che l’opera è stata ideata prima che accadesse tutto quello che è accaduto, e che dunque abbia in qualche modo anticipato l’atmosfera culturale che si sarebbe formata di lì a qualche mese. La distribuzione, semmai, potrebbe essere accusata di aver atteso in maniera interessata che l’incendio divampasse definitivamente – questo sì – prima di far uscire il film nelle sale.
Ma concentriamoci sul film. O meglio, su Glenn Close (che è il film): in The Wife, infatti, l’attrice statunitense ha probabilmente fornito la migliore interpretazione della sua lunga carriera; una prova magistrale che già la candida prepotentemente all’Oscar, e che per sua fortuna non è stata oscurata da quella di Frances McDormand in Tre manifesti a Ebbing: The Wife, infatti, se fosse uscito subito nelle sale, avrebbe dovuto correre per la scorsa edizione. Altra congiunzione astrale favorevole potrebbe essere considerata quella per cui il Jonathan Pryce-Premio Nobel, che nel film cita Cervantes, sia in questi giorni nelle sale proprio nelle vesti del cavaliere errante per eccellenza ne L’uomo che uccise Don Chisciotte.
Insomma, per farla breve: tutto ci porta a pensare che The Wife sia un film che segnerà quest’annata cinematografica.
Edoardo Bassetti