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AIDO Provinciale Rimini: una scelta per la vita!

Donare una parte di noi è bellissimo. Donare una parte del nostro corpo affinché qualcun altro possa continuare a vivere non ha prezzo. E allora perché non farlo? Tutti noi, un giorno, moriremo, perché così è la vita. C’è chi muore di vecchiaia (i più fortunati), chi per un grave incidente e chi muore per una grave malattia. La fine della nostra vita o di un nostro caro, però, ne potrebbe salvare tante altre. Quel cuore, quegli occhi, quel fegato potrebbero donare un’ esistenza nuova a un bambino che fin da piccolo ha dovuto lottare con un grave problema al cuore, a un ragazzo che aveva perso la vista o a un anziano il cui fegato malato non gli consentirà, quasi sicuramente, di vedere crescere i propri nipoti.

Purtroppo, non tutti sono disposti a compiere questo gesto di grande generosità, anche se, negli ultimi anni, questa tendenza sembra essere cambiata. In Emilia Romagna e nella provincia di Rimini, ad esempio, le persone che hanno firmato per l’espianto degli organi sono aumentate, come ci conferma Riccardo Arpaia (64 anni), Presidente dell’A.I.D.O. (Associazione Italiana per la Donazione di Organi Tessuti e Cellule) Provinciale di Rimini, in carica dal 1 dicembre 2016.

Riccardo Arpaia a Verucchio con l’assessore Eleonora Urbinati

Presidente, quest’anno in quanti hanno donato?

«La risposta sarebbe molto semplice: senza donazione non c’è trapianto e senza trapianto, per molti ammalati, non c’è speranza di vita. La donazione di organi, come quella di tessuti e cellule, è un atto volontario, consapevole, informato, cosciente, etico, solidale, anonimo e gratuito. Decidendo, in vita, di donare, alla fine dei nostri giorni i nostri organi a persone malate che non conosciamo, facciamo un dono alla società, alla nostra comunità. L’eventuale ricevente è un nostro simile, un nostro fratello, che è stato colpito da una malattia che porta, spesso dopo lunghe sofferenze, alla morte. Il trapianto, in questi casi, è l’unica terapia possibile che, quasi sempre consente di riprendere una vita normale permettendo di lavorare, viaggiare, fare sport e avere bambini».

Da quanti volontari è composta l’Aido Provinciale di Rimini? E come opera anche a livello nazionale?

«L’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, fondata a Bergamo quasi quarantacinque anni fa, conta, su tutto il territorio nazionale, secondo i dati del S.I.T. (Sistema Informativo Trapianti n.d.r), poco meno di 1.350.000 iscritti. Secondo i nostri dati, aggiornati allo scorso 6 novembre, in Provincia di Rimini a oggi ci sono 7.432 iscritti all’A.I.D.O. A questi vanno aggiunti poco più di 1.000 cittadini che hanno espresso il loro consenso rilasciando una dichiarazione alle ASL di competenza e gli oltre 6.000 che l’hanno fatto all’atto del rilascio o del rinnovo della carta d’identità. In totale, nella nostra Provincia, quasi 13.500 cittadini si sono espressi favorevolmente per la donazione. Si tratta del 5,3% della popolazione maggiorenne».

Quante persone hanno donato nel 2016?

«Le statistiche sulle donazioni sono, di solito, aggiornate ogni anno. I dati ufficiali, per il 2016, ci parlano, a livello nazionale, di 2.488 donatori che hanno consentito di eseguire 3.417 trapianti post mortem e 285 trapianti da vivente. Trattandosi di donazioni anonime è davvero impossibile, anche per noi di A.I.D.O., fare riferimento al sesso e all’età del donatore».

Quali organi sono più difficili da trovare per i pazienti che hanno bisogno dei trapianti?

«Anche in questo caso la risposta puramente statistica è molto articolata. Possiamo far riferimento alle liste di attesa per il trapianto. A oggi 9.144 ammalati sono in attesa di un trapianto. Di questi 234 sono in età pediatrica: 99 aspetta un rene, 37 attende un trapianto di fegato, 76 spera in un cuore nuovo e 22 sono in attesa per un trapianto di polmone. Le liste ‘standard’, 8.910 ammalati, ci parlano di 6.499 pazienti in attesa di un trapianto di rene, 260 per quello di pancreas o cellule pancreatiche, 1.021 per il fegato, 774 per il cuore e 356 per il polmone. Oltre 9.000 persone che sono strappate alla vita normale, che si sottopongono a lunghe e stressanti terapie ‘palliative’, che potrebbero tornare normalità grazie a un gesto di solidarietà».

Arpaia ricevuto nel Comune di Talamello dal sindaco Ugolini

Perché, secondo lei, ci sono ancora molte persone che non vogliono donare? E’ una forma di egoismo oppure è un fattore culturale e religioso?

«Non è vero che i cittadini non vogliono donare, almeno nella nostra Regione. Secondo un sondaggio SWG di quest’anno, su un campione rappresentativo di mille persone, il 75% degli intervistati è favorevole alla donazione degli organi post mortem. Purtroppo il 29% pensa che non sia necessario formalizzare la propria volontà in vita, e questo a dispetto del fatto che sei intervistati su dieci si sono dichiarati ben informati in materia. A frenare la generosità degli emiliano – romagnoli, al primo posto la paura che gli organi vengano prelevati prima della morte effettiva. Al secondo posto motivi religiosi e spirituali, a dispetto del fatto che tutte le principali religioni monoteiste si siano dichiarate a favore della Donazione di Organi, Tessuti e Cellule. Molto gioca il sospetto che dietro il sistema trapianti ci siano interessi economici, questo meriterebbe un discorso a parte, mentre il 17%, semplicemente, ammette di non sapere come fare per esprimere la propria decisione».

Che tipo di attività portate avanti per sensibilizzare la gente a donare?

«In questo primo anno di attività della Sezione Provinciale A.I.D.O. di Rimini, ricostituitasi sul territorio dopo diciotto lunghi anni di assenza, il nostro primo impegno è stato quello di lavorare sul progetto nazionale ‘Una Scelta in Comune’, che consente a tutti i cittadini di esprimersi in materia di Donazione di Organi, Tessuti e Cellule all’atto del rilascio o del rinnovo della carta d’identità. Grazie alla determinazione delle Amministrazioni Comunali che abbiamo avvicinato, possiamo dire che molto presto sarà possibile farlo in quasi tutti i Comuni della Provincia di Rimini. Naturalmente l’impegno ‘istituzionale’ con le Amministrazioni Comunali non mette assolutamente in secondo piano il contatto nelle piazze con i cittadini attraverso i punti informativi che attiviamo in occasione di particolari manifestazioni. Per fare questo abbiamo bisogno di un maggior numero di volontari attivi, che s’impegnino, a fianco del Consiglio Direttivo della Sezione Provinciale A.I.D.O. di Rimini, per aumentare la nostra presenza su tutto il territorio Provinciale».

Nicola Luccarelli

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