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Aggredisce la moglie con il mattarello e le rompe le braccia. Accusato di tentato omicidio

Le volanti della polizia erano intervenute in via Severino Ferrari, il 22 ottobre scorso su segnalazione di un cittadino, perché da un appartamento giungevano grida e usciva, col volto sanguinante, una donna. I poliziotti notavano, poggiato sul tavolo della cucina, un mattarello con evidenti tracce di sangue, e, in terra, uno smartphone completamente distrutto e con tracce di capelli presumibilmente appartenenti alla vittima.

Quest’ultima, una trentacinquenne di origine albanese, in evidente stato di choc, terrorizzata da quanto accaduto,  interrogata, riferiva che il coniuge l’aveva colpita ripetutamente e in maniera molto violenta in varie parti del corpo con un mattarello da cucina.

L’uomo, quarant’enne, anch’esso di origine albanese, era in evidente stato di ubriachezza e i poliziotti hanno subito individuato sul suo corpo segni ed escoriazioni compatibili con la violenza consumata ai danni della donna, talmente cruenta da costarle una prognosi di 60 gg. La donna confessava di essere stata minacciata di morte, in più di un’occasione, dal marito, tanto da far insorgere in lei una sorta di sopraffazione e di terrore psicologico, che le impediva di contattare le Forze di Polizia.

Il procuratore Davide Ercolani aveva disposto una perizia del medico legale che ha stabilito che la donna si è salvata solo perché ha alzato le braccia per proteggersi e per questa ragione erano fratturate. Il Pm ha contestato all’albanese rinchiuso in carcere anche il reato di tentato omicidio.

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