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“Aeroporto di Rimini rischia di perdere 300mila passeggeri”

Erano tanti i turisto russi che passavano le vacanze nella riviera romagnola e a Rimini in particolare. E sono 5mila gli ucraini che abitano nella provincia. Ora con la guerra tutto il traffico aereo ne sta risentendo pesantemente, con prospettive moloto preoccupanti.

L’aeroporto Fellini di Rimini a inizio anno parlava di “svolta” e prevedeva di chiudere il 2022 con 400 mila passeggeri. Senza la guerra “nel 2022 facevamo più del 2019”, ovvero dell’era pre Covid, spiega l’ad di Airiminum Leonardo Corbucci all’Agrnzia ANSA. Ma senza il mercato russo e quello ucraino, il rischio è di una catastrofe. “Per capire qual è l’impatto nei nostri confronti – afferma Corbucci – immaginate che noi quest’anno avevamo dieci voli settimanali dall’Ucraina, una quarantina dalla Russia”. “Moltiplicati per 300” passeggeri a volo e “per 25 settimane, solamente questi due mercati nel 2022 avrebbero coinvolto 300mila passeggeri”.

Negli ultimi tempi la società di gestione del Fellini si è impegnata a portare le principali compagnie aeree russe su Rimini. Un mese fa aveva annunciato l’accordo con Anex Tour, operatore turistico russo tra i più importanti al mondo, il cui piano comprendeva 15 voli settimanali dalla Russia e due dall’Ucraina. Il primo giugno è pronto a partire un volo giornaliero di Pobeda per Mosca che da solo è in grado di garantire 100 mila passeggeri all’anno. Ma il contesto ora è cambiato. “Quest’anno se non ci fosse stata la guerra avreste visto dei volumi di russi che probabilmente nel passato non ci sono mai stati”, assicura Corbucci.

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