Era una testa pensante. E infatti l’ultimo sforzo lo ha fatto per scrivere un bell’articolo per Ottopagine, una rivista on line su cui si esercita una parte del mondo del centrosinistra bellariese (qui il link dell’articolo http://www.ottopagine.info/03/10/2016/citta-senza-progetti-citta-senza-futuro/ ). Mi mancherà Gabriele Morelli, morto questa notte dopo quasi vent’anni di strenua battaglia contro un’interminabile e impressionante successione di malattie. Aveva 63 anni ed era un amico di vecchia data, il vicino di casa alla Cagnona di Bellaria, il compagno col quale sono cresciuto in quella Fgci che annoverava tra i suoi iscritti personaggi come Nando Fabbri e Nadia Urbinati.
Avevo parlato con lui di quell’articolo, severo verso il governo di centrodestra di Bellaria-Igea Marina, appena un paio di settimane orsono, quando l’ero andato a trovare all’indomani delle dimissioni dall’ennesimo ricovero ospedaliero.
Era in giardino e leggeva un romanzo, al naso aveva applicato il sondino che gli ventilava i polmoni. Si esprimeva con un filo di voce. Ma ragionava, eccome se ragionava: su di sé (“Vorrei andarmene senza passaggi dolorosi per me, per la mia famiglia, per chi mi conosce”), su quello che poteva e voleva ancora fare per sua moglie Anna e per suo figlio Emanuele, sul destino che aveva preso di mira non solo lui ma anche sua sorella Patrizia, morta appena due mesi prima a 57 anni. Nonostante tutto aveva un orizzonte, un tenace progetto di vita, una esperienza maturata in decenni di lavoro alla CNA dell’Emilia-Romagna (era stato segretario regionale) ancora utile a tanti. Era stato un politico a tutto tondo: consigliere comunale del Pci-Pds, presidente dell’azienda trasporti riminese, presidente di Aeradria. Ovunque aveva lasciato un segno, anche quando aveva dovuto gettare la spugna come in Aeradria, attaccato “da sinistra” per via di un accordo con un vettore aereo che smistava truppe americane in Iraq. Nel 2014 si era candidato a sindaco di Bellaria-Igea Marina, col sostegno del Pd. Era un’impresa disperata e lo sapeva, ma ci si era buttato con impegno e tenacia.
“Sono in pensione da pochi anni e m’ero immaginato di godermela in modo differente questa vecchiaia. Ma pazienza. Anche leggere, studiare, appassionarsi alla politica con tutto il tempo a disposizione non è poi male. Anzi, mi sembra quasi un lusso”. Battibeccava parecchio con tanti “amici” su quella piazza virtuale che è Facebook, lui renziano ortodosso contro quelli che chiamava “disfattisti di sinistra” nei quali mi aveva annoverato. Ma ci siamo sempre rispettati e, a voce, scoprivamo di non essere poi tanto diversi da quei figiciotti di 45 anni fa con la voglia di cambiare il mondo. “Dài, che qualcosa di buono siamo riusciti a farlo insieme. E comunque riconosco che stare nella stessa comunità politica è difficile e bisogna dedicarcisi con umiltà e soprattutto con pazienza. Ecco, la pazienza mi fa un po’ difetto, ultimamente…”.
I funerali di Gabriele Morelli si svolgeranno sabato mattina, alle 10, nella chiesa della Cagnona. Da domani, giovedì, camera ardente nel cimitero di Bellaria.
Onide Donati