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Acqua invece del vaccino e con stessa siringa, Regione: “Basta, buttare fuori questi medici”

“Nel Sistema Sanitario dell’Emilia-Romagna non c’è spazio per chi contravviene alle regole, speculando e ingannando i cittadini, che da due anni vivono nella pandemia. Non c’è spazio per chi, comportandosi in modo irresponsabile, offende anche l’intera categoria dei professionisti della sanità che, al contrario, hanno assicurato e continuano ad assicurare quotidianamente l’impegno per uscire dall’emergenza”.

Queste le parole di Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute, a proposito delle misure cautelari personali nei confronti di due medici di medicina generale, e di una collaboratrice, ritenuti responsabili di aver simulato la somministrazione del vaccino anti-Covid (157 casi accertati) e di aver rilasciato, a pagamento, false certificazioni di esenzione per patologie inesistenti. Le indagini sono state svolte dalla Guardia di Finanza di Ferrara, in collaborazione con l’Ausl.

Come riferisce l’ANSA, due medici e una collaboratrice di uno dei due fermati dalle Fiamme Gialle sono stati arrestati nel corso dell’operazione ‘Red Pass’, accusati di avere falsificato Green Pass dietro compenso di denaro. Nel dettaglio sarebbe stata simulata la somministrazione del vaccino anti Covid e sarebbero state rilasciate false certificazioni di esenzione per patologie inesistenti, dietro compenso di denaro. Gli arrestati dovranno rispondere, a vario titolo, di falsità ideologica, corruzione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato.

L’indagine dei finanzieri coordinata dalla Procura della Repubblica ferrarese è state avviata lo scorso dicembre quando è stato notato come i due medici nel giro di pochi mesi avessero registrato un incremento anomalo di pazienti, con 848 nuovi assistiti, dei quali 51 provenienti fuori provincia e regione: 548 dei nuovi pazienti, inoltre, risultavano vaccinati nei quattordici giorni successivi dopo il cambio del medico. Secondo quanto appreso, sono 42 i casi di corruzione accertati. Grazie a intercettazioni telefoniche ed ambientali è emerso come i medici indagati – dietro il compenso di 20 o 50 euro – attestassero falsamente di avere eseguito la vaccinazione, talvolta simulando solo con l’inserimento dell’ago della siringa nel braccio dell’assistito, altre volte iniettando una soluzione idrosalina o acqua. In altri casi il vaccino veniva reso deliberatamente inefficace con operazioni di ricongelamento e di scongelamento.

Inoltre, le immagini acquisite dalle Fiamme Gialle avrebbero mostrato anche come in diversi casi, la stessa siringa venisse riutilizzata più volte. Fra i pazienti degli studi medici ci sarebbero anche appartenenti alle forze dell’ordine, militari, infermieri, insegnanti, tutte categorie soggette all’obbligo vaccinale, oltre a sacerdoti, pensionati, liberi professionisti, commercianti e studenti. Finora sono stati accertati 157 casi di false inoculazioni che hanno permesso ad altrettanti pazienti di ottenere il Green Pass.

“Grazie, quindi, all’Ausl di Ferrara – prosegue Donini – che si è mossa tempestivamente collaborando con gli inquirenti e grazie soprattutto alla Guardia di Finanza. Esprimo massima fiducia nei confronti della magistratura, confidando in un rapido esito dell’indagine; questi episodi – conclude l’assessore – non intaccano il senso di comunità e responsabilità del nostro territorio, forte della vigilanza e della collaborazione”.

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