“Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza”. La lapidaria frase di Rita Levi Montalcini viene riportata su una delle cartoline preparate – in occasione dell’8 marzo – dalle curatrici di “Lascia un segno”, progetto promosso da ACLI Arte e Spettacolo di Rimini insieme al Coordinamento donne Acli di Rimini, all’associazione culturale Consorzio dei Saperi e alla cooperativa Atlantide.
Le cartoline sono in distribuzione gratuita all’Urp, alla Biblioteca Gambalunga, nei locali commerciali che hanno aderito al progetto, al patronato Acli e al Caf Acli. Coloratissime e provocatorie, le cartoline riportano frasi importanti di donne e uomini famosi che con le loro parole stimolano la riflessione sulle donne, la violenza di genere, la cultura femminile. E soprattutto ci ricordano che l’8 marzo va festeggiato tutto l’anno e le cartoline sono un monito per ricordare sempre il valore delle donne.
Ecco William Shakespeare: “La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata” e la cantante lirica Maria Callas: “Le donne non sono sufficientemente alla pari con gli uomini, così dobbiamo renderci indispensabili. Dopo tutto, abbiamo l’arma più grande nelle nostre mani: siamo donne”.
E poi Oriana Fallaci (“Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non finisce mai”), Virginia Woolf (“Come donna non ho paese. Come donna non voglio nessun paese. Come donna, il mio paese è il mondo intero”), Eve Ensler (“Quando si violentano, picchiano, storpiano, mutilano, bruciano, seppelliscono, terrorizzano le donne, si distrugge l’energia essenziale della vita su questo pianeta”).
E per finire, l’incitamento che arriva dall’antropologo Ashley Montagu: “Dopo essersi liberata dalla schiavitù impostale per secoli dall’uomo, la donna deve adesso liberarsi dal mito dell’inferiorità femminile, e rendersi pienamente conto delle proprie possibilità”.
Il progetto “Lascia un segno” nasce in collaborazione tra ACLI Arte & Spettacolo, Coordinamento Donne ACLI Rimini, cooperativa Atlantide, associazione culturale Consorzio dei Saperi con il contributo della Regione Emilia Romagna.
La violenza contro le donne ha sempre un impatto devastante sulla donna che ne è vittima, in qualunque forma tale violenza si compia, da quella sessuale, come lo stupro, a quella psicologica, alla cosiddetta “violenza domestica”, cioè quella consumata all’interno delle mura di casa, ad opera del marito, compagno, padre, fratello.
La violenza sulle donne è una violazione di diritti fondamentali e tutti i cittadini sono chiamati a condannarla e a combatterla per far sì che il cambiamento non si fermi solo alle parole.
L’impatto della violenza contro le donne non tocca soltanto le vittime, ma riguarda anche le famiglie, gli amici e la società intera.
Il progetto “Lascia un segno” è rivolto a tutte le donne, in particolare alle donne che subiscono violenza – qualunque tipo di violenza, che desiderano o hanno la necessità di gridare al mondo i loro “No alla violenza” attraverso il linguaggio dell’arte e per sensibilizzare la società verso questo gravissimo problema.
Ogni violenza lascia un segno, ogni violenza va raccontata, ogni esperienza dolorosa deve avere un luogo per essere ascoltata.
Il potente linguaggio dell’arte può diventare un importante strumento di comunicazione, attraverso il quale ogni donna può esprimere le proprie emozioni, le sofferenze o un grido di speranza e contribuire alla diffusione dell’ascolto e dell’incontro per lasciare un segno.