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Accoltellamenti di Miramare, nuova perizia potrebbe liberare Duula

A un anno dagli accoltellamenti di Miramare di Rimini è andata in scena oggi in Tribunale la prima udienza del processo a carico di Somane Duula, il ventiseienne somalo arrestato subito dopo i fatti con l’accusa di tentato omicidio. La condanna di Duula era in realtà fuori discussione: il giovane è stato infatti dichiarato incapace di intendere e di volere dal perito incaricato dal pm Davide Ercolani.

Nella giornata di oggi il gip Manuel Bianchi ha aggiornato tutto al prossimo 13 dicembre: una nuova perizia stabilirà se Duula – ora detenuto in una struttura per malati psichiatrici – è ancora da ritenersi incapace di intendere di volere: se la perizia confermerà lo stato delle cose, Duula resterà internato nella struttura Rems in cui attualmente è relegato (destinata ai malati psichiatrici); se invece l’incapacità non sarà più riscontrata (il ventiseienne soffre di schizofrenia paranoide) sarà di fatto liberato. Non potrà comunque essere condannato, in quanto la precedente perizia ha stabilito che al momento dei fatti di Miramare il giovane non era in possesso delle seu facoltà mentali.

Nel tardo pomeriggio dell’11 settembre del 2021 Duula accoltellò cinque persone: due ragazze incaricate di verificare la validità dei biglietti a bordo della linea 11, due donne a Miramare e un il piccolo Tamin, di origine bengalese, che lottò a lungo tra la vita e la morte. Il fendente lo aveva infatti raggiunto alla giugulare, recidendola.

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