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A Rimini sei migranti della Ocean Viking

Sono 6 i migranti a bordo della Ocean Viking che saranno accolti nella provincia di Rimini. Gli altri saranno distribuiti nel resto dell’Emilia-Romagna: 18 a Bologna, 12 a Modena, 10 a Reggio Emilia, 8 a Parma, 7 a Forlì-Cesena, 6 a Ferrara, 5 a Piacenza. Secondo le previsioni, l’arrivo della nave in porto a Ravenna dovrebbe avvenire il 31 dicembre alle 13.

La nave Ocean Viking della ong Sos Mediterranee aveva salvato 113 migranti che si trovavano su un gommone a largo delle coste nordafricane nella notte fra il 26 e il 27 dicembre. Tra loro anche 3 neonati, il più piccolo ha 3 settimane, 23 donne alcune incinte e 30 minori non accompagnati.

Il Governo aveva indicato in un primo tempo La Spezia come “porto sicuro” dove far sbarcare i migranti. Ma dopo quattro ore è arruvato il contro-ordine: la destinazione dovrà essere Ravenna, a 800 miglia nautiche e quattro giorni di navigazione dal punto in cui si trvava la nave della ong.

“Non ci sono state date informazioni – ha dichiarato il sindaco di Ravenna  Michele de Pascale al momento dell’annuncio – sulla ragione della scelta del Porto di Ravenna, non proprio il più vicino alla Libia, ma dico con chiarezza che da subito il Comune di Ravenna e le altre istituzioni coinvolte, in primis Ausl Romagna, hanno dato piena collaborazione alla Prefettura per gestire un’accoglienza umana, sicura e professionale”.

Il sindaco ha inoltre accusato il Governo “Se è una strategia per scoraggiare gli sbarchi almeno ci avvisino prima”.

Questa mattina Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, insieme all’assessore regionale al Welfare, Igor Taruffi, hanno preso parte a un primo sopralluogo organizzato dalla Prefettura di Ravenna, che coordina le operazioni, all’interno del porto. Presenti, oltre al prefetto Castrese De Rosa, l’assessore con delega alla Protezione civile del Comune di Ravenna Gianandrea Baroncini, l’Autorità portuale, rappresentanti del Ministero della Salute, dell’Ausl Romagna, Caritas e Croce Rossa, insieme alle Forze dell’ordine.

Il sopralluogo al porto di Ravenna

“L’Emilia-Romagna è da sempre una terra d’accoglienza e continuerà a esserlo, tanto più per chi è in fuga da emergenze umanitarie e guerre” hanno sottolineato Priolo e Taruffi. La vicepresidente, che questa mattina ha sentito telefonicamente il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, e il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, ha aggiunto: “Oggi siamo qui per lavorare con tutte le forze in campo, affinché lo sbarco del 31 avvenga nel migliore nei modi, anche se la scelta del Governo di individuare il porto di Ravenna è per noi una novità, come ha sottolineato il sindaco De Pascale. Siamo pronti a fare la nostra parte come abbiamo già fatto con altri profughi nordafricani, ma anche con la recente emergenza ucraina. C’è un impegno a cui tutti siamo chiamati, a prescindere dal colore politico – ha chiuso Priolo -, ed è garantire una risposta umana a chi fugge da situazioni limite o con scenari di guerra. Su questo faremo squadra, ancora una volta, come istituzioni dell’Emilia-Romagna”.

L’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna si sta organizzando per garantire sostegno durante lo sbarco e in tutte le operazioni successive.

Dopo il sopralluogo al porto, è seguita una riunione in Prefettura per mettere a punto i dettagli dell’operazione. Il tavolo si aggiornerà domani alle 12.30.

La sanità

Nel 2021, la Regione ha chiesto a tutte le Aziende sanitarie territoriali di costituire al proprio interno un gruppo di lavoro multidisciplinare denominato “Migranti e Vulnerabilità”, in modo da garantire una presa in carico a trecentosessanta gradi, dal punto di vista sanitario, di immigrati, profughi e richiedenti asilo. Le Aziende hanno provveduto, individuando per ciascun gruppo un referente. Tutti i referenti sono poi entrati a far parte del Tavolo di coordinamento regionale.

All’estate scorsa (agosto 2022) risale l’atto regionale che recepisce le Linee guida nazionali per la presa in carico dei migranti al loro arrivo, con l’esecuzione di vari controlli: screening, visite, test, proposte di vaccinazioni.

Passo successivo, la richiesta – da parte della Regione – di formalizzare l’istituzione di una équipe, multiprofessionale e multidisciplinare, in ogni Azienda, dedicata alla presa in carico dei migranti.

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