A Rimini sabato 19 giugno al Museo della Città alle ore 17,30 verrà presentato dal curatore Massimo Pulini il ritrovato ritratto del poeta Alessandro Tassoni (Modena 1565 – 1635), l’autore della Secchia rapita, realizzato dal celebre Simone Cantarini, pittore che ebbe una vita breve quanto eccezionalmente intensa.
Simone Cantarini detto Simone il Pesarese fu allievo irrequieto e ribelle di Guido Reni, nume tutelare della pittura bolognese e uno dei massimi esponenti del classicismo seicentesco. Cantarini però possedeva un irrefrenabile talento che rivelò in riconosciute qualità interpretative sia che si rivolgesse ai grandi temi religiosi sia che si dedicasse alla ritrattistica.
Questo intenso ritratto permette di mettere in relazione e intrecciare diversi percorsi artistici, letterari e storici. L’identificazione del soggetto nel famoso autore della Secchia rapita, poema eroicomico in ottave, è confermata dal busto marmoreo seicentesco conservato al Museo Civico di Modena.
La somiglianza è tale da far pensare una derivazione del dipinto da questa scultura. “Il viso frontale, il languido vibrato pittorico dello sguardo – scrive Massimo Pulini – così come la maniera di lumeggiare e di chiaroscurare sembrano venire da quella cultura baroccesca, influenzata cioè dallo stile di Federico Barocci, che dominava le terre artistiche del pesarese e dell’urbinate nella prima metà del Seicento…”.
La lettura del dipinto fa pensare che sia la mano del giovane Cantarini a eseguirlo “tra il 1632 e il 1635, dunque quando era ancora presso la bottega di Reni, in un lasso di tempo che equivale ai suoi venti-ventitre anni e in corrispondenza ai sessantasette-settanta del letterato”. Alessandro Tassoni fu il fortunato inventore di un genere poetico che, attraverso la ricostruzione di una guerra medioevale tra Bologna e Modena, riuscì genialmente a coniugare il modello letterario tragico a quello comico.