Il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, rompe gli indugi e dice chiaro e tondo di essere disponibile a un secondo mandato alla guida della Regione.
Chiede però che il Pd venga «rifondato», che si facciano subito i congressi a tutti i livelli e si mette anche a disposizione per questa fase “ ricostituente”. La sua prospettiva è quella del «cantiere per l’alternativa » che Nicola Zingaretti sta preparando per la corsa alla segreteria nazionale. Per costruire uno schieramento « nuovo, largo, aperto e inclusivo».
Nell’intervista che ha rilasciato a Repubblica il Presidente Bonaccini motiva la sua decisione di candidarsi ad un secondo mandato.
“Partendo da ciò che insieme si è fatto sono disponibile a proseguire per un secondo mandato, a provare a completare il buon lavoro avviato. Penso con orgoglio ai risultati raggiunti, alla disoccupazione scesa dal 9 al 6,5% e alla piena occupazione possibile nel 2020 grazie al Patto per il Lavoro, il primo in Italia firmato con tutte le parti sociali. E penso a quelli che ancora andrebbero centrati. L’occupazione giovanile, la demolizione del precariato, maggiori opportunità per i nostri ragazzi e le nostre ragazze, servizi sanitari ancora migliori».
Bonaccini pensa che la sua candidatura possa essere sostenuta da uno schieramento ampio, “già mesi fa avevo indicato anche il progetto col quale presentarsi agli elettori alle prossime elezioni regionali: un centrosinistra che nel nome di valori indiscutibili — eguali diritti e opportunità per ogni persona al di là di razza, genere, religione — mobiliti e coinvolga giovani, lavoratori, imprenditori che vogliano essere protagonisti per rendere l’Emilia Romagna ancor più forte, solida e solidale, aperta e attrattiva. Uno schieramento non populista, ma popolare, capace di allargarsi alle migliori esperienze civiche che si sono affermate nel governo locale, a partire dai sindaci che senza sigle alle spalle stanno facendo molto bene nei loro territori (evidente il riferimento al movimento di Pizzarotti, sindaco di Parma, ndr).