Nella notte tra giovedì e venerdì 9 pescherecci della Cooperativa Lavoratori del Mare di Rimini hanno riportato in porto un carico davvero inusuale: invece che le solite cassette di pesce fresco 7 quintali di rifiuti misti, recuperati dai fondali con le reti a strascico.
Ad attenderli al porto i volontari della Fondazione Cetacea Onlus che nel corso della mattinata successiva e nonostante il meteo sfavorevole non si sono scoraggiati e hanno catalogato uno per uno i rifiuti recuperati per poi consegnare i dati raccolti al progetto europeo Clean Sea Life, che per quattro anni fotograferà la situazione dei nostri mari per poi riportarla alla Comunità Europea. Scopo della catalogazione non solo raccogliere dati di carattere quantitativo, ma anche riflettere sull’origine dei rifiuti che inquinano il nostro mare. I primi due classificati nella triste gara dei rifiuti numericamente più presenti sono, ancora una volta al primo posto, le reti tubolari per l’allevamento dei mitili (circa 100 chili) seguite al secondo posto dalle bottiglie di plastica (circa 50 chili). Atri rifiuti trovati: 8 pneumatici di auto e uno di trattore, giocattoli da spiaggia, 13 stivali e 2 suole, un compressore, 10 chili di latte e lattine (con scritte in spagnolo, arabo e polacco) e l’elenco è ancora lungo…
Il premio al rifiuto più grande va ad un nastro trasportatore lungo una decina di metri che purtroppo il pescatore non è riuscito a riportare in porto vista la sua mole e il suo peso, e che resta abissato nel fondali al largo di Rimini.
Questa attività, che anticipa l’evento di sabato Tutti insieme per il mare pulito dalle 9 al porto di Rimini organizzato dalla Consulta per il Mare Pulito (che vedrà più di 20 associazioni riminesi rimboccarsi le maniche in altre attività di pulizia del nostro mare), ha visto da subito il completo appoggio dell’amministrazione comunale, impegnata seriamente nella riqualificazione della rete fognaria e in altre attività di salvaguardia del nostro mare, nella persona dell’assessore Anna Montini.
