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Rimini, capi di famosi brand contraffatti: maxi sequestro della GDF per oltre 7 milioni

I finanzieri del Comando Provinciale di Rimini stanno dando attuazione ad un provvedimento di seque stro preventivo del GIP presso il Tribunale di Rimini Sonia Pasini, su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di un imprenditore riminese operante nel settore dell’abbigliamento.

Il provvedimento magistratuale è stato emesso a seguito delle risultanze investigative emerse nell’ambito dell’operazione “Eden brand”, scaturita da autonomi interventi di iniziativa avviati nell’autunno 2017 dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Rimini per risalire la “filiera del falso”

Nel corso dell’operazione le Fiamme Gialle avevano ricostruito un vasto giro d’affari legato alla produzione su larga scala di abbigliamento contraffatto, che gli indagati commercializzavano su tutto il territorio nazionale, anche utilizzando società di diritto sammarinese a loro riconducibili.

In quella circostanza erano state eseguite, con l’impiego di oltre 1000 finanzie ri appartenenti a 130 Reparti della Guardia di Finanza, oltre 300 perquisizioni su tutto il territorio nazionale e attivata dalla Procura della Repubblica di Rimini alcune anche nel territorio della Repubblica di San Marino. Dove, a seguito delle operazioni di polizia giudiziaria compiute dalle Autorità del Titano, sono state individuati 5 capannoni industriali e una tipografia, sequestrandovi oltre 400 mila capi d’abbigliamento, accessori e semilavorati contraffatti, centinaia tra macchinari, lucidi e cliché, nonché disponibilità finanziarie per oltre 300 mila euro.

Complessivamente all’esito di tale articolata attività di polizia giudiziaria condotta dalle Fiamme gialle, coordinate dal Pubblico Ministero dottoressa Paola Bonetti, si è pervenuti all’esecuzione del sequestro penale di circa 500 mila capi d’abbigliamento contraffatti (prevalentemente riconducibili al noto marchio “Thrasher” ), decine di migliaia tra cliché, lucidi, telai e macchinari per la produzione del “falso”, per un valore stimato di oltre 7 milioni di euro.

Alcuni negozianti che avevano acquistato e rivenduto in buona fede la merce nelle proprie boutique si erano resi addirittura disponibili a risarcire i loro clienti tratti in inganno dalla presunta genuinità del prodotto.

Gli accertamenti economico – finanziari sviluppati successivamente dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico – finanziaria di Rimini hanno consentito di ricostruire l’illecito giro d’affari milionario messo in piedi in poco più di un anno, quantificato in circa 1,7 milioni di euro.

I militari della Guardia di Finanza, in ottemperanza a quanto disposto dal GIP presso il Tribunale di Rimini, hanno dato seguito all’esecuzione del relativo decreto di sequestro preventivo per equivalente di disponibilità finanziarie, sei immobili ubicati a Riccione e quote azionarie di tre società, per un valore complessivo di circa 1,7 milioni di euro, pari all’illecito profitto.

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