Alberta Ferretti firma le nuove divise Alitalia. La presentazione in anteprima venerdì 15 giugno, in occasione della doppia sfilata Resort 2019 e Limited Edition a Palazzo Reale, a Milano. «Questo è un progetto unico ed emozionante che ho preso a cuore sin dal primo momento. Sono felice di presentarlo durante la Settimana della Moda di Milano», sottolinea la stilista riminese.
Non trapelano, per ora, dettagli più definiti sulla collezione. Come si nota dai bozzetti inviati dal marchio, i colori virano però verso toni più scuri. Una sterzata rispetto al (criticato) restyling precedente firmato Ettore Bilotta nel 2016 e ispirato, nelle intenzioni, agli anni 60: divise rosse con calze verdi per il personale a bordo, verde con calze rosse per quello di terra. Il verde, in particolare, era stato proprio una scelta del designer in contrapposizione alle tradizionali calze color carne. Gli assistenti di volo, però, hanno mandato molte proteste in “direzione” lamentando un calore eccessivo dei tessuti. “La scelta di cambiare le divise è stata presa anche per venire incontro alle numerose richieste provenienti dal personale operativo, con il proposito di migliorare il benessere e la qualità del lavoro di chi le indossa tutti i giorni”, ha scritto in una nota la compagnia di bandiera.
Le divise dal 1950 a oggi
Il made in Italy negli anni ha sempre dato un contributo notevole al “look” di steward e hostess. Ventisette anni fa, nel 1991, era stato Giorgio Armani a rendere chic le giacche con il blazer color verde-grigio, molto simile al suo famoso “grey”. Nel 1950 le prime stiliste a disegnare le divise Alitalia sono state le Sorelle Fontana (tailleur color blu scuro e gonna sotto al ginocchio), quindi Mila Schon (1969), Alberto Fabiani (1973 con le divise giallo albicocca), Renato Balestra (1986) fino a quelle più conosciute firmate Mondrian (1998).