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Pd, oggi a Rimini presidio per la Democrazia e Costituzione e per un alternativa al Governo giallo-verde

Le parole degli esponenti del M5s e della Lega nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella hanno generato un moto popolare in difesa del Capo dello stato. Molte le iniziative, da raccolte firme online, che in breve tempo stanno raggiungendo numeri considerevoli sui social network.

Il Pd è sceso in campo a fianco di Sergio Mattarella. Sin dalla giornata di domenica 27 i leader dem, e la totalità dei gruppi di Camera e Senato hanno subito sottolineato la vicinanza al Presidente. Sono molte le iniziative a sostegno, che continueranno anche nei prossimi giorni fino alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 1 giugno a partire dalle ore 17 e in contemporanea a Milano.

“Ciò che i presunti vincitori delle elezioni hanno detto, dicono e annunciano, preoccupa e non può rimanere senza risposta – si legge nella nota con cui il Pd annuncia la mobilitazione – Stanno alzando irresponsabilmente i toni e dividono il Paese. Il Partito democratico attiva tutte le sue strutture territoriali e i suoi circoli con presidi aperti all’incontro con i cittadini giustamente preoccupati per quel che sta accadendo”.

Il PD di Rimini per venerdì 1 giugno dalle ore 19 alle 20 e 30, in piazza Tre martiri, organizza un presidio democratico per l’Italia, aperto alla partecipazione di cittadini, associazioni, sindacati, mondo del lavoro e dell’impresa, a tutti quelli a cui sta a cuore il bene dell’Italia e della Repubblica.

Questa il comunicato del segretario Stefano Giannini.
Le vicende politiche degli ultimi giorni, dalle ingiurie al Presidente Mattarella, allo spregio delle regole costituzionali e istituzionali, alla preoccupante situazione finanziaria dello stato causata dalla conclamata inaffidabilità di Salvini e Di Maio e dei rispettivi partiti, richiedono la mobilitazione di coloro che, come noi del PD, hanno a cuore non solo il rispetto del Presidente e delle regole democratiche ma proprio del destino dell’Italia.

Il Paese non può affidare la politica economica a chi, come il Prof. Paolo Savona, secondo quanto si legge nei suoi scritti, teorizza l’uscita dell’Euro, la svalutazione della lira di almeno il 25% ed il default dello Stato con rinegoziazione del debito pubblico.
Gli italiani, le imprese italiane, i lavoratori italiani non possono permettersi tali avventure “sudamericane”, soprattutto ora, dopo 30 trimestri positivi dell’economia, come non si registravano da 10 anni, e con i conti dello Stato sotto controllo lasciati dal Governo Gentiloni.

L’economia italiana che basa la sua attività manifatturiera sulle esportazioni e sull’industria dell’accoglienza e del turismo, necessità di affidabilità e di buoni rapporti con i partner europei, che rischiano di essere compromessi dalle insolenze e dalla inadeguatezza mostrata negli ultimi tre mesi da Di Maio e Salvini. Specie qui a Rimini, dove viviamo di turismo e di imprese che esportano, abbiamo bisogno che i partner e gli altri popoli europei apprezzino e percepiscano la nostra affidabilità e serietà.

La formazione del nuovo governo non elimina l’attualità dell’iniziativa, ma anzi la rafforza anche come primo impegno di opposizione al governo appena nato.

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