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Credit Agricole, accordo sindacale per la Carim e le altre due casse

Mobilità territoriale contenuta e nessun esubero. E’l’accordo siglato stanotte tra sindacati e Cariparma Crédit Agricole sulle ricadute dell’incorporazione delle banche Fellini vale a dire le tre Casse di Rimini, Cesena e San Miniato.

Le trattative sono andate avanti fino alle prime ore del mattino e devono essere state serrate da quello che trapela tra chi era presente.

Nell’accordo, si parla di circa 150 mobilità interne al gruppo di lavoratori che potranno essere destinati ad altre mansioni, anche inferiori come responsabilità e posizione gerarchica. I sindacati hanno cercato di limitare le mobilità oltre i 90 chilometri, strappando un’indennità di 100 euro lordi al mese e l’abitazione per chi dovrà spostarsi oltre questo limite, per essere ricollocato in altri servizi che verranno fuori dalla razionalizzazione e riorganizzazione del gruppo sulla base delle nuove incorporazioni. Proprio questo, forse, il punto più debole dell’accordo in un’ottica sindacale, ma che comunque è stato rivalutato dell’abitazione (un monolocale) messa a disposizione dalla banca.

In prima battuta le mobilità saranno su base volontaria, dopo di che verranno comandate per quanto si può capire dall’accordo sindacale e determinante sarà il criterio dell’anzianità di servizio, si dovrebbe cominciare dai più giovani.

Un accordo nel quale, se i sindacalisti hanno giocato il loro ruolo, sicuramente la parte datoriale sembra aver mantenuto le parole date nelle fasi preliminari, ovvero quello di salvare tutti posti di lavoro mantenendo inoltre i livelli retributivi inalterati.
Da qui al 2019, inoltre, contratti di lavoro di primo e secondo livello verranno tutti adeguati al modello di CariParma, per evitare disparità di trattamento tra dipendenti dello stesso gruppo, mentre sono stati salvati tutti gli accordi a contrattazione individuale stipulati anche dalla precedente gestione degli istituti di credito incorporati come tutte le parti accessorie del contratto. Questione, questa, che non era per niente scontata e su cui la parte datoriale sembra avere dimostrato particolare flessibilità.
Ora molto dipenderà da come tutto questo verrà declinato poi nella pratica, ma intanto a tutt’oggi oltre 2mila posti di lavoro non sono stati messi in discussione.

“L’accordo firmato stanotte – ha detto Fabrizio Tanara, coordinatore Fabi Cariparma Crédit Agricole – conclude positivamente una trattativa lunga e complessa che ha visto la Fabi impegnata nella tutela dei 2.000 lavoratori coinvolti. Grazie all’ottenimento del trasferimento di attività nei territori delle tre banche, siamo riusciti a contenere la mobilità territoriale straordinaria (dalle banche Fellini a Parma) entro dimensioni accettabili (150 persone), con la previsione di adeguati trattamenti economici.

Anche il raccordo dei trattamenti contrattuali delle tre banche con le normative esistenti in Cariparma è stato realizzato in modo equilibrato, così da evitare squilibri tra i colleghi, che a decorrere dal 2019 torneranno a percepire, sia pure con gradualità, il premio aziendale, allineandosi progressivamente ai trattamenti esistenti nella capogruppo

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