A Rimini negli ultimi giorni i Carabinieri hanno messo nel mirino i parcheggiatori abusivi: numerosi cittadini e turisti, infatti, avevano contattato il numero di emergenza 112 segnalando la presenza di alcuni soggetti che, in determinate zone della città, chiedevano con insistenza denaro agli automobilisti in cerca di parcheggio, prodigandosi a consigliare i posti liberi ed aiutandoli nelle manovre di retromarcia, non esitando ad inveire con veemenza nei confronti degli automobilisti che non avevano intenzione di lasciare l’obolo richiesto.
Sviluppando tali segnalazioni, i Carabinieri hanno intensificato i passaggi nelle zone in questione, identificando ed allontanando 8 persone che, sebbene non colte nell’atto di richiedere denaro, per circostanze di tempo e di luogo si riteneva che potessero essere dedite all’esercizio abusivo della professione di parcheggiatore.
Nell’ambito di tali controlli, nel tardo pomeriggio di ieri lunedì 7 Maggio, i Carabinieri della Stazione di Rimini Miramare hanno tratto in arresto in flagranza, per il reato di falsa attestazione a Pubblico Ufficiale sull’identità personale, G. M., 45/enne di origini tunisine, da anni stabilmente domiciliato in Italia, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia. Lo stesso era stato segnalato mentre si aggirava nei pressi di un parcheggio privato in prossimità del castello Malatestiano. Rintracciato dai militari e sottoposto a controllo di polizia, l’uomo, sprovvisto di documenti, assumeva da subito un atteggiamento ostile, rifiutandosi in un primo momento di declinare le proprie generalità. Condotto in caserma per gli accertamenti del caso, lo stesso forniva indicazioni sulla propria identità che, a seguito di fotosegnalamento, risultavano essere false. Dichiarato in stato di arresto, l’uomo è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Stazione Carabinieri di Rimini Principale in attesa della celebrazione del rito direttissimo. Al termine dell’udienza di convalida, svoltasi nel corso della mattinata odierna, l’arresto è stato convalidato e l’uomo è stato condannato a sei mesi di reclusione con pena sospesa.