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Presa la banda di ladri della Provincia, oltre 40 i furti messi a segno

Pesantissime condanne nei confronti dei 5 soggetti componenti la banda accusata di una raffica di furti (oltre 40) in abitazioni e in attività commerciali, perpetrati tra le province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Bologna, nonché per tre di loro, della efferata rapina consumata il 14 novembre 2015 presso l’abitazione di due anziani coniugi nella loro villa, sita a Marebello di Rimini, nel corso della quale non esitarono a sequestrare, picchiare e rapinare la coppia, per un bottino di poco superiore ai 3000 euro di valore complessivo tra contanti e gioielli.

L’attivita’ di indagine:
E’ il mese di maggio 2017 quando i militari della Compagnia Carabinieri di Novafeltria, coordinati dal Capitano Silvia Guerrini, facevano scattare il blitz dando esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Rimini, su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico dei 5 indagati, tutti stranieri (3 moldavi, 1 rumeno ed 1 ucraino), responsabili, in concorso tra loro, di furto aggravato e ricettazione. L’indagine, convenzionalmente denominata “Predoni”, traeva origine nell’ottobre 2015 da un controllo stradale effettuato dai militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia CC di Novafeltria, nei confronti degli indagati, nella notte precedente ad un furto perpetrato all’interno della ditta edile CBR di San Leo, tale controllo, “cristallizzava” la loro presenza nelle vicinanze del furto. La successiva attività investigativa, tempestivamente avviata, dal Nucleo Operativo della Compagnia – conclusasi a marzo 2016 – svolta mediante una serie di attività info-investigative “classiche” e supportata da testimonianze nonché da laboriose indagini tecniche, permetteva di accertare la loro responsabilità ed arrestare in flagranza un altro moldavo S.T. per ricettazione, a Faenza col supporto della locale Compagnia CC.

La banda perpetrava anche numerosi furti in attività commerciali, tra cui uno in Rimini, in cui venivano rubate oltre venti biciclette di ingente valore, non disdegnando neanche autovetture di pregio in sosta, che venivano “cannibalizzate” di fari e cerchi in lega, nel corso di veri e propri raid.

Nel corso delle attività tecniche, gli investigatori dell’Arma feltresca rilevavano inconfutabili elementi di reità, in ordine alla rapina in villa, con sequestro di persona e lesioni ai danni di due anziani coniugi riminesi. Grazie a tale intuizione l’indagine – per la parte relativa alla rapina – proseguiva unitamente alla Squadra Mobile della Questura di Rimini intervenuta sul luogo del crimine nell’immediatezza. Il PM titolare infatti delegava congiuntamente i due Reparti e da tale filone di indagine, convenzionalmente denominato “MOSU” – posto quindi in essere in piena sinergia da Carabinieri e Polizia – si delineava la chiara responsabilità nella vicenda di tre componenti la banda di “predoni” già sotto lente.

Condanne:
Si è ora arrivati a sentenza: una vera e propria stangata per la pericolosa gang di “predoni”che dimostra l’accuratezza dell’attività svolta dai Carabinieri della Compagnia di Novafeltria che, a conclusione di una e complessa attività investigativa protrattasi per circa 6 mesi, sono riusciti a neutralizzare la banda di ladri rivelatisi poi anche rapinatori. Nei giorni scorsi presso il Tribunale di Rimini si sono celebrati i due distinti processi, uno per i furti e l’altro per la rapina in villa, perpetrati da componenti lo stesso gruppo criminale: condannati, quindi, in primo grado con rito abbreviato per i 40 furti: G.P. 24enne moldavo e M.V. 22enne rumeno alla pena di anni tre e mesi sei di reclusione e €. 1.800 di multa ciascuno; E.M. 20enne moldavo alla pena di anni uno e mesi otto di reclusione, mentre nei confronti di B.A. 32enne moldavo responsabile di un solo furto) veniva emesso il divieto di dimora nella regione Emilia-Romagna. In ordine alla rapina del 14.11.2015 il Tribunale, in composizione collegiale, ha condannato i predetti G.P. ed M.V. alla pena di sei anni di reclusione ed €. 2.800 di multa arrivando così a complessivi 9 anni e sei mesi di reclusione da scontare, oltre all’applicazione della interdizione perpetua dai pubblici uffici e della interdizione legale per la durata della pena.
Un solo membro del gruppo criminale è ancora latitante, G.M. 33enne ucraino, per il quale è stato emesso un mandato di arresto europeo.

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