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Rimini, Lanzetti: “Il cambiamento di Tripadvisor un tradimento della fiducia dei consumatori”

Comunicato stampa di Giuliano Lanzetti, titolare del Bounty di Rimini ed esperto di marketing della ristorazione, in merito all’ultimo aggiornamento del portale Tripadvisor, nella sua versione per smartphone. Senza nessuna preventiva comunicazione all’utenza, il portale ha infatti ritenuto opportuno rimuovere le posizioni occupate in classifica da ciascuna attività, privilegiando invece le inserzioni sponsorizzate a pagamento. Saranno dunque le sponsorizzate, e non le recensioni positive scritte dagli utenti, a far balzare ristoranti e attività in cima alla classifica di gradimento.

Ha già destato i primi malumori l’ultimo aggiornamento rilasciato da Tripadvisor, il portale web di recensioni più noto e consultato, nella sua versione per smartphone. La novità più importante è sicuramente il lancio di inserzioni sponsorizzate, una nuova soluzione che consentirà, ai ristoranti che acquisteranno il servizio, di richiamare maggiormente l’attenzione dei viaggiatori. Ciò grazie a posizionamenti ad alta visibilità – segnalati come sponsorizzazioni – in cima ai risultati di ricerca.

Fin qui tutto bene, ma perché eliminare anche il riferimento alla posizione occupata in classifica da ciascuna destinazione? “Si tratta di un deciso sbilanciamento a favore di chi è disposto a pagare di più per migliorare il proprio piazzamento: viene meno, così, la prerogativa che ha determinato il successo planetario di Tripadvisor, ovvero la certezza che le classifiche si basassero esclusivamente sui punteggi delle recensioni riversate dagli utenti sul famoso portale. Un tradimento, di fatto, della loro fiducia –spiega Giuliano Lanzetti, titolare del Bounty di Rimini, esperto di marketing della ristorazione e ideatore di Pienissimo, società di formazione fra le più accreditate del settore – Una fiducia già da tempo minata da numerosi scandali, scatenati da recensioni false e inattendibili. Inoltre, la concorrenza spietata di Facebook e Google, che hanno sviluppato servizi affini a quelli di Tripadvisor, sta dando filo da torcere al colosso delle recensioni”.

Quindi, cambiando il proprio algoritmo e rimuovendo i numeri dalle classifiche all’interno della scheda ristorante, Tripadvisor rinuncia a quello che da sempre è stato il suo punto di forza, ovvero suggerire le destinazioni giuste (ristoranti, bar, attrazioni da visitare) grazie alle opinioni – imparziali e spontanee – scritte e pubblicate dagli stessi utenti del portale. Solidarietà e passaparola fra gli utenti, ampliati su scala globale, consentivano di evitare le classiche “fregature”.

A mio avviso, siamo di fronte a una grave scorrettezza, sia nei confronti degli operatori, che si servono di Tripadvisor come strumento di marketing per la propria attività, sia nei confronti degli utenti, che si affidano ai consigli del portale prima di effettuare qualsiasi prenotazione – continua Lanzetti. Di questo passo si finirà inevitabilmente per favorire gli operatori disposti a pagare, trasformando la classifica in una rubrica a pagamento, lasciando indietro tutti gli altri. Quindi, sarà sempre più concreto il rischio di consultare Tripadvisor e ritrovarsi a prenotare il primo ristorante che compare nella lista senza che questa posizione sia garanzia di qualità. Verrà totalmente meno la fiducia da parte degli utenti, che non avranno più alcun mezzo di riferimento attendibile per valutare le attività”.

Una modifica cruciale, dunque, che rischia di allontanare sempre più gli imprenditori dal famoso portale. TripAdvisor, infatti, già in passato ha dimostrato scarsa disponibilità alla collaborazione con i ristoratori: ad esempio, sono tuttora inascoltate le richieste di rimozione degli artigiani e delle attività diverse dai ristoranti, che confluiscono tuttora nella medesima classifica, nonché la richiesta di certificazione delle identità dei recensori – o, almeno, la verifica dell’effettiva visita presso il ristorante – al fine di scongiurare il fenomeno ormai endemico delle recensioni fasulle.

Auspico, dunque, un ripensamento e un cambio di strategia, pena la perdita della fiducia che il portale è riuscito a costruirsi in tutti questi anni” conclude Lanzetti.

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