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Noi Riccionesi contro le minoranze sul processo del TRC: “Renata, noi ti saremo sempre a fianco”

Le minoranze in consiglio comunale a Riccione hanno depositato un ordine del giorno da discutere nella seduta del consiglio del 10 maggio per chiedere che il Comune della Perla Verde si costituisca parte civile nel processo che vede coinvolto il sindaco Renata Tosi per i fatti del 2014, quando venne occupato il cantiere per la realizzazione del TRC.

Ma Fabrizio Pullè, capogruppo della lista civica Noi Riccionesi, non ci sta. E difende a spada tratta il primo cittadino: «Renata, noi ti saremo sempre a fianco».

Di seguito il suo commento:

«Noi Riccionesi salutiamo con vivo rallegramento la prima uscita pubblica del nuovo partito “pattopiddigrillino” che, ben consapevole di avere ormai perso ogni contatto con i cittadini, e vedendo l’esaurirsi di ogni loro iniziativa politica che possa davvero chiamarsi tale, non trova di meglio da fare che puntare la prua del proprio barcone verso le sirene della ormai nota “delegittimazione dell’avversario per mezzo della via giudiziaria”.

L’Ordine del giorno presentato ieri dal partito “pattopiddigrillino” va proprio in questo senso: caricare a testa bassa l’avversario politico, sul personale, anche a costo di scrivere un fiume di inesattezze.

Un fiume in piena di inesattezze.

Che la volontà dell’ordine del giorno presentato dai “pattopiddigrillini” sia solamente quella di colpire il sindaco Renata Tosi, lo si comprende dal tenore letterale dello stesso documento, laddove si chiede che il Comune si costituisca parte civile nei confronti di Renata Tosi, dimenticando di avanzare la stessa domanda nei confronti degli altri 26 imputati.

Come se il comune cittadino Renata Tosi fosse l’unico imputato, per loro, degno di rilevanza.

Ci sono ventisette persone imputate in quel procedimento, ma, chissà perché, i “pattopiddigrillini” chiedono che il Comune si costituisca parte civile unicamente nei confronti di Renata Tosi.

Solo Lei.

1 a 26.

E tanti saluti all’uguaglianza.

Già questo basterebbe a far capire quanto la richiesta sia solo dettata da un rancore politico che si alimenta dei propri fallimenti, e che diventa cieco innanzi a Renata, rea (questo si), di avere, per ben due volte, scombinato i loro piani per la presa di potere.

Ma ancora:

1) I pattopiddigrillini scrivono che Renata avrebbe procurato un danno economico al Comune. La parte offesa in questo procedimento penale, però, non è il Comune di Riccione, bensì Agenzia Mobilità. Unica – eventualmente – legittimata a costituirsi parte civile. Non si comprende pertanto quale danno debba richiedere il Comune alla privata cittadina Renata Tosi.

2) I pattopiddigrillini portano ad esempio, a sostegno della loro tesi, due episodi nei quali il Sindaco Tosi ha avallato la costituzione di parte civile nei confronti dell’ex sindaco Pironi e dell’ex dirigente Zaffagnini. 

Dimenticandosi – guarda un po’…- in questo delirio di antagonismo personalistico, di evidenziare che i reati a loro presuntivamente ascritti sarebbero stati esercitati nell’esercizio delle proprie funzioni di sindaco e dirigente del Comune di Riccione, su carta intestata del Comune di Riccione.

E spendendo il nome del “Comune di Riccione”. Nel caso in esame, invece, si contesta a Renata Tosi un (presunto) reato asseritamente commesso nelle sue qualità di privata cittadina, non di pubblico ufficiale. Quindi i richiami alle posizioni Pironi e Zaffagnini si rivelano completamente inconferenti.

Basterebbero queste considerazioni per chiudere ogni discorso.

Ma Noi Riccionesi vogliamo evidenziare un altro aspetto ancora.

Un ultimo aspetto.

Uno soltanto: L’Orgoglio.

NOI siamo orgogliosi di Renata Tosi.

E siamo orgogliosi di tutti quei cittadini di Riccione, uomini e donne liberi e di buona volontà che, di fronte a quell’abominio politico che è stata la costruzione del TRC, non hanno piegato la testa, ma hanno cercato in tutti i modi leciti di farsi sentire, di opporsi, di manifestare il proprio disappunto. Che si sono riuniti, che hanno creato comitati, che si sono attivati, che hanno lottato.

La Giustizia farà il suo corso. Ed assolverà tutti i nostri concittadini, oggi ingiustamente imputati.

Ma la storia del TRC ha altri imputati. Imputati per aver voluto la costruzione del mostro di cemento. Non certo imputati in una aula giudiziaria, ma per le loro scelte politiche. Chiamati a risponderne non da un Pubblico Ministero, ma dalla Storia stessa.

Quegli imputati, quelli sì, sono già stati tutti condannati.

Condannati dai cittadini attraverso il voto dei riccionesi.

Quei cittadini che, in maniera chiara e forte, nel 2014 e nel 2017 hanno ribadito che il mostro di cemento non lo vogliono.

Questa, in democrazia, è l’unica cosa che conta, e l’unica bandiera in cui crediamo: il rispetto verso il nostro popolo.

Renata, NOI Ti saremo sempre a fianco.

La tua battaglia è la nostra battaglia.

Senza “se” e senza “ma”».

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