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E’ guerra tra Marche e Romagna

I confini tra Marche e Romagna sono sempre più roventi.

Il motivo?

La richiesta di passaggio dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio nella regione Emilia Romagna come fatto dai 7 comuni dell’alta Val Marecchia nel 2009.

La procedura è aperta dal 2007 quando con un referendum i cittadini dei due comuni si sono dichiarati per oltre l’85% favorevoli al passaggio di regione.

Da allora non vi sono stati ulteriori passaggi istituzionali.

Non si sono espresse formalmente le due Regioni interessate, nonostante le numerose sollecitazioni dei Sindaci dei due Comuni interessati e di vari esponenti istituzionali della Provincia di Rimini, (parere obbligatorio anche se non vincolante) ed è ferma in commissione Affari Costituzionale della Camera dei Deputati la proposta di legge che modifica i confini regionali.

Ma questa volta nelle Marche non ci stanno a perdere ulteriori due comuni del Montefeltro.

Ha iniziato nei giorni scorsi l’On delle Marche Alessia Morani del Pd che ha dichiarato esplicitamente di essere contraria al passaggio di Montecopiolo e Sassofeltrio nella regione Emilia Romagna.

Ieri è intervenuto il Presidente della Regione Marche del Pd Luca Ceriscioli chiedendo che si faccia un nuovo referendum.

La richiesta è stata fatta al presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, in una lettera che, per conoscenza, e’ stata inviata ai presidenti di tutti i gruppi parlamentari e al presidente della commissione Affari Istituzionali.

Il motivo di questa richiesta di nuovo referendum viene motivata dal tempo che è passato dal precedente referendum e dal fatto, che secondo l’On Morani, l’esperienza dei 7 comuni passati in Emilia Romagna non sarebbe positiva.

Ma non è solo le Marche ad essere contraria al passaggio.

Lo stesso Presidente Bonaccini si sarebbe espresso, in colloqui privati, nettamente contrario. Il ragionamento del governatore dell’Emilia Romagna è semplice. Le province verranno tolte dalla Costituzione e quindi abolite definitivamente se passa il referendum confermativo. Tra non molto si affronteranno anche i confini regionali, pensando a regioni molte più vaste. Che senso ha fare questi passaggi che creano solo problemi di rapporti tra istituzioni confinanti?

A dire il vero c’è anche una parte non detta. Il passaggio dei 7 comuni dell’Alta Valmarecchia è costata alla Regione Emilia Romagna circa 30 milioni di euro per affrontare urgenti problemi di dissesto idro-geologico e riqualificazioni servizi territoriali ad iniziare dall’ospedale di Novafeltria. Pensare di spendere ulteriori risorse finanziarie non è sicuramente tra le priorità della Regione Emilia Romagna.

Se poi si aggiunge che le recenti elezioni amministrative hanno visto il Pd soccombere nei Comuni di Pennabilli e Novafeltria nonostante che il Pd sia stato protagonista del passaggio e si siano presentati candidati unitari ed autorevoli.

Forse è meglio discutere di accordi tra le due Regioni per facilitare la fruizione di servizi per i cittadini presenti sul territorio a prescindere dai confini regionali.

Chiamamicitta.it seguirà nelle prossime settimane l’evolversi della situazione.

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