Il 23 marzo 2018 le consiglieri regionali Giulia Gibertoni e Raffaella Sensoli hanno presentato una interrogazione in Regione contro il bando presentato dal Comune di Rimini per la realizzazione della beach arena. Nella loro interrogazione, le consigliere regionali dei 5 Stelle, chiedevano alla Regione di intervenire visto che l’iniziativa del Comune è solo l’ultima in ordine di tempo che va in aperto contrasto con le normative regionali. “Crediamo sia necessario fissare dei limiti minimi inderogabili sul tema delle spiagge libere – conclude Gibertoni – Limiti che garantiscano la libera e piena fruizione delle stesse a tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna, nonché ai turisti che visitano il nostro territorio regionale”.
Dopo qualche giorno, il 26 aprile, le consigliere del Movimento 5 Stelle hanno presentato un’altra interrogazione questa volta riferita alle caratteristiche del bando: “Si tratta di un bando che è doppiamente sbagliato – spiega Raffaella Sensoli – In primo luogo perché il periodo dell’affidamento è superiore di ben 22 giorni rispetto al limite imposto dalle regole regionali, ovvero 52 al posto di 30. E poi perché il periodo di apertura dello stesso bando, apparso lo scorso 8 marzo e che chiuderà domani 27 marzo, è davvero troppo breve per poter permettere a tutti gli interessati di partecipare”.
Alla fine il bando è andato deserto e per questa estate non vi sarà nessuna beach arena sulla spiaggia libera del porto.
La Regione ha risposto alle interrogazioni dei consiglieri regionali dei 5 Stelle ritenendo corretta la procedura dell’amministrazione Comunale di Rimini.
Sulla prima interrogazione, relativa all’uso della spiaggia libera per manifestazione ed eventi superiori ai 30 giorni l’assessore regionale Andrea Corsini nella sua risposta afferma che le competenze amministrative sono passate da anni dalla Regione alle amministrazioni comunali. E pertanto “non si ravvisa nessuna violazione delle norme vigenti”. In particolare non costituiscono sottrazione di spiagge libere l’autorizzazione di eventi temporanei per limitati periodi”. Nella risposta della Regione si fa notare che esiste già una legge regionale del 2002 che stabilisce una dotazione minima di spiagge libera sulla costa romagnola pari al 20% .
Anche sulla seconda interrogazione la risposta dell’assessore Corsini conferma la correttezza del Comune di Rimini. E’ stata rispetta la norma regionale che prevede una procedura di evidenza pubblica per utilizzo di aree demaniali libere oltre i 30 giorni. La procedura è totalmente a carico della stazione appaltante (Comune di Rimini) e la Regione non ha nessuna competenza di merito. Nella risposta la Regione suggerisce, la prossima volta, un tempo per la presentazione delle domande di almeno 30 giorni.