Nell’ambito della Biennale del Disegno di Rimini, giunta alla sua terza edizione, un’artista riminese – Davide Arcangeli – che nella sua breve vita ha scalato le vette più alte del design automobilistico mondiale.
Alla FAR di Piazza Cavour si tiene la mostra “Più avanti del suo tempo” in cui ci si sofferma sul valore artistico dei suoi disegni.
Una mostra collaterale, “Progetti di auto e sogni”, è allestita presso Ruggeri Auto, dedicata all’impatto che l’opera di Arcangeli ha avuto nelle tendenze del design automobilistico.
Davide Arcangeli è nato a Rimini il 12 settembre 1970 ed ha mostrato fin da bambino il suo talento per il disegno. A ciò si è aggiunta nel tempo la passione per le automobili e per le loro forme plastiche. Dopo avere frequentato il Liceo Artistico di Rimini prende i suoi disegni sottobraccio e si dirige verso Torino, dove hanno sede i più grandi “carrozzieri” del mondo. Bussa a tutte le porte, ricevendo sempre positivi apprezzamenti, sia per le sue idee che per il suo modo di disegnare, così leggero e dinamico.
È proprio la Pininfarina, casa per la quale Davide ha una particolare predilezione, a chiamarlo per prima e ad offrirgli uno stage di sei mesi in azienda. I maestri della Pininfarina impiegano poco tempo a capire le potenzialità di questo ragazzo di 20 anni e dopo un mese gli propongono di entrare a pieno titolo nell’équipe dei designers. Dopo alcuni anni presso il carrozziere torinese, dove lascia una impronta indelebile con auto come la Honda Argento Vivo e la Peugeot 406 Coupé, Davide fa il grande salto. Passa alla BMW, un grande gruppo che può garantire una diffusione planetaria delle sue creazioni.
A dirigere il Centro Stile, trova una persona che sarà fondamentale nella sua crescita: Chris Bangle, un americano con una lunga esperienza alle spalle. I due si intendono immediatamente e al giovane riminese viene assegnato il disegno della nuova Serie 5 E60.
È il coronamento di un sogno e la conferma definitiva del suo talento. Ma nel dicembre dello stesso anno Davide viene colto da un improvviso malore in seguito al quale gli viene diagnosticata la leucemia. A pochi giorni dal Natale, mentre ci si appresta a procedere con la chemioterapia, viene colpito da un aneurisma cerebrale che non gli lascia scampo. Non riuscirà a vedere la sua ultima creatura che comincerà a correre sulle strade solo due anni più tardi.
Alcune delle sue realizzazioni:
Honda “Argento Vivo” Pininfarina. 1995.
La Argento Vivo è una concept car disegnata da Pininfarina per Honda. L’auto, esposta al Salone di Tokio, si caratterizza per una doppia colorazione che riflette due diversi materiali. La parte inferiore, di colore blu scuro, è costruita in fibra di vetro. Le superfici morbide e fluenti dei cofani anteriore e posteriore, realizzate in alluminio spazzolato, suggeriscono l’idea di forme di metallo liquido. Di qui deriva il nome di “argento vivo”, come anticamente veniva chiamato il mercurio.
La Argento Vivo cattura l’attenzione del Sultano del Brunei che convince Pininfarina a produrne cinque esemplari esclusivi per la propria famiglia.
Peugeot 406 Coupé Pininfarina. 1996.
Negli anni ’90 Peugeot si prefigge l’obiettivo di ricreare l’allure della 504 Coupé, e si rivolge al carrozziere torinese. Quando arriva questa commessa, Arcangeli è entrato da poco alla Pininfarina ma ha già dimostrato il suo talento. Comincia ad elaborare alcune proposte, sotto la supervisione di Lorenzo Ramacciotti e in poco tempo si arriva a definire le linee generali dell’auto che entrerà in produzione.
L’auto viene presentata al salone di Parigi del 1996 è viene subito accolta come un capolavoro di design per la purezza ed armonia della sua linea. Vince molti premi fra i quali “The Most Beautiful Coupe of the World 1997″ e il “Car Design Award 1997”. Anche commercialmente sarà un grande successo con 107.633 esemplari prodotti fino al 2004, anno in cui è cessata la sua produzione.
BMW Serie 5 E60
La BMW E60 è la quinta generazione della Serie 5. L’auto imprime un salto stilistico notevole rispetto alla serie precedente ed inizialmente suscita le critiche dei tradizionalisti clienti BMW.
Arcangeli si era ispirato all’architettura di aeromobili e dirigibili, in cui il rivestimento superficiale copre la struttura sottostante in modo talmente teso che le nervature sono visibili. Ci volle poco tempo perché la rivoluzione del giovane riminese venisse compresa e facesse improvvisamente apparire vecchi i coetanei modelli della concorrenza. Il modello è stato un grande successo ed è stato prodotto fino al 2010 in 1.369.817 esemplari. Grazie ad esso, BMW riuscì a sopravanzare Mercedes nelle vendite.