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Fico alla Camera in bus. Pizzolante: “Un gesto pericoloso”

Sergio Pizzolante, attraverso un post su Facebook, dice la sua riguarda alla scelta di Roberto Fico, neopresidente della Camera, di prendere l’autobus anziché l’auto blu per dirigersi a Montecitorio. Un’immagine immortalata dai fotografi e subito postata dallo stesso grillino su Instagram per sottolineare agli italiani il suo ‘low profile’. Mera propaganda? Per Pizzolante non c’è solo questo.

 

Quando Mussolini si faceva fotografare in autobus o mentre trebbiava il grano, voleva lanciare un messaggio: sono uno del popolo, sono come voi. Stalin diceva che anche la sua cuoca poteva guidare il governo. Uno vale uno, l’origine di tutti i totalitarismi. Naturalmente non era vero. 

Il capo del governo non è uguale al pendolare che prende l’autobus! Come ci arrivava all’autobus? Con la macchina di Stato. E come arrivava poi nei sui uffici dalla fermata dell’autobus? Con la macchina di Stato. E cosa c’era a poca distanza dalla trebbiatrice? L’auto di Stato. O l’aereo di Stato. E la cuoca non è mai diventata capo di Stato.

Per il Presidente della Camera è più o meno la stessa cosa. Anche se la storia sembra ripetersi in farsa. Sembra!

Propaganda? Si anche. Ma non solo. Il Presidente della Camera è la terza carica dello Stato.
È il garante dell’Assemblea che rappresenta il luogo della democrazia rappresentativa. Roberto Fico Presidente della Camera non rappresenta più solo se stesso o il suo movimento. Rappresenta l’Italia democratica. E in quel ruolo lui ha il dovere di far salire se stesso e il suo movimento, all’altezza della funzione. Non il contrario. Se succede il contrario è un problema.Per chiunque.

Ma soprattutto per un Paese dove un movimento politico che si ispira a Rousseau, il filosofo della democrazia diretta avverso alla democrazia rappresentativa, conquista lo scranno più alto della democrazia rappresentativa. Non è solo propaganda.
È un segnale di banalizzazione della propria funzione e della istituzione che guidi. E di quello che rappresenta! Rousseau, uno vale uno, due passi in Autobus, l’origine dei totalitarismi.

Ed è un gesto pericoloso. Il Presidente della Camera deve preoccuparsi della propria sicurezza, per se stesso e soprattutto per il suo ruolo. Oltre che della sicurezza dei passeggeri dell’autobus.

Giovanni Falcone lo ha spiegato in un bellissimo libro intervista con Marcelle Padovani. Disse che prendersi cura della propria sicurezza prima che un diritto era un dovere. Il dovere di un servitore dello Stato.
Per quello che rappresenta, per i servitori dello Stato che collaborano con lui, per i cittadini tutti.

Sappiamo come è andata. Naturalmente auguriamo lunga vita a Roberto Fico. Ma vorremmo anche vivere in un Paese che non banalizza le Istituzioni sino a considerarle non necessarie. In onore di Rousseau.

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