Bazzani in campo, Alessia Merz in tribuna a fare chiasso e Gambino, Pera, Masini e Ricchiuti in campo senza trovare il bandolo della matassa.
Era il 12 ottobre del 2014, a Budrio andava in scena il mio primo Mezzolara – Rimini che terminò con una vittoria schiacciante dei locali, un 3 a 1 che ancora ricordo bene.
Parto con un brutto ricordo per ricordare a tutti, squadra, ambiente e tifoseria, che da quelle parti non è mai facile e si deve andare là col coltello tra i denti oppure si rischiano brutte sorprese. Vendicare quella sconfitta è il primo obiettivo che mi piacerebbe veder raggiunto domani; il che si aggiunge alle tante motivazioni biancorosse di cui parlerò più avanti.
Il Mezzolara è un totem della serie D emiliano romagnola, ci gioca da tempo immemore, anche se con alterne fortune, barcamenandosi tra salvezze sofferte e campionati un po’ più in scioltezza che ne fanno, per esperienza, un brutto e rognoso cliente in questa fase delicata del campionato.
Marzo è il mese cruciale. In questo periodo da sempre si delineano le fortune, o le sfortune, delle squadre. A marzo puoi fare l’allungo decisivo che ti può portare alla vittoria al raggiungimento del tuo obiettivo; viceversa puoi lasciare sul campo quei punti che al momento di tirare le somme ti lasceranno l’amaro in bocca.
I biancoazzurri del presidente Benetti sono impegnati nella lotta più dura, quella per evitare gli ultimi 2 posti e, potendo, evitare anche i play out.
Una lotta che si fa punto a punto, domenica dopo domenica, con un occhio al campo e un orecchio alla radiolina in attesa del risultato dagli altri campi,quelli che se la stanno giocando con te.
Con 28 gol fatti e 36 subiti il Mezzolara potrebbe apparire come preda facile da conquistare,da divorare in un sol boccone. Ma sono i numeri che, più o meno, avevamo letto cercando di capire che avversario fosse la Colligiana.
Quella Colligiana che poi condannò il Rimini alla peggior prestazione stagionale, un pareggio che odorava di vittoria in Toscana e di sconfitta all’ombra dell’arco di Augusto.
E’ marzo, le statistiche e la logica cominciano a contare in maniera sempre più relativa, adesso prendono il sopravvento le doti non prettamente tecnico tattiche. Adesso vince chi è più motivato, determinato e sportivamente più cattivo.
E così sarà il Mezzolara che affronteremo domani, motivato e sportivamente cattivo con mister Ferrante che avrà spiegato senza mezzi termini ai suoi che devono fare punti senza se e senza ma, nonostante l’avversario si chiami Rimini e sia in testa alla classifica.
Non sarà un solo bomber a cercare di scombinare i giochi ai biancorossi. Infatti a coadiuvare Tommasini, in testa alla graduatoria con 6 centri, ci saranno Gavoci con 4 segnature e altri 5 giocatori con 3 gol a testa.
Una squadra che si sta giocando la permanenza in categoria e ha parecchi giocatori in grado di fare male: non è una trasferta agevole e spero che sul pullman dei biancorossi si respiri la tensione giusta in vista di questo match, che pone insidie e difficoltà in misura non inferiore al match di domenica scorsa.
Servirà il miglior Rimini per vincere a Mezzolara. Servirà la giusta concentrazione e il giusto approccio ad una gara dove il pronostico dice per forza Rimini, complicando ulteriormente, a livello mentale,il compito dei ragazzi di Righetti che hanno sofferto sempre più questo tipo di gare rispetto alle quelle con formazioni di vertice.
Domani lo stadio Zucchini di Budrio si colorerà di biancorosso, saranno tanti i tifosi al seguito.
Almeno un centinaio hanno accolto l’invito della società e partiranno con i pullman messi a disposizione dalla stessa. Ma saranno almeno più del doppio i biancorossi al seguito, in tanti sfrutteranno la relativa vicinanza per non turbare l’abitudine del buon pranzo domenicale e si muoveranno in auto dalle 13 in poi alla volta di Budrio.
Mi auguro una giornata di quelle che poi sarà bello ricordare anche sugli spalti. Una gara tipo Ribelle – Rimini del campionato 2014/2015 in cui oltre al 3 a 2 finale per i biancorossi si ricorda il clima e l’entusiasmo che i tanti tifosi al seguito seppero creare. Un clima condito da una sensazione di rinascita che merita anche questo nuovo corso. E Mezzolara può essere la giusta base di partenza.
Tornando al campo, si annuncia il ritorno a disposizione di Alex Ambrosini ,un biancorosso abbonato ai gol pesanti che ha segnato in diverse occasioni nonostante i periodi di assenza forzata dovuti agli infortuni.
Righetti si ritrova nella condizione di poter operare delle scelte, dopo che per un periodo abbastanza lungo l’assetto dell’attacco è stato praticamente dettato dall’infermeria.
Con la difesa più che confermata anche a centrocampo, le varie alternative possibili sembrano ormai rodate e sicure.
Vorrei spezzare una lancia a favore di Stefano Capellupo, uno che appena arrivato ha conquistato tutti con i primi 20 minuti a Forlì. Sono seguite due ottime gare che l’hanno proiettato a giocatore da copertina di questo Rimini. Poi qualche problema fisico e alcune prestazioni meno brillanti prima e l’indisponibilità per problemi fisici poi, hanno portato alcuni osservatori a declassare il giocatore ad acquisto non indispensabile.
Abbiamo fatto e disfatto il nuovo Pirlo nel giro di 6 o 7 partite…
Un classico dell’ambiente riminese. A mio modo di vedere Stefano ha mostrato di possedere, se sano, le chiavi del motore biancorosso e il modo in cui ha saputo gestire il reparto va tenuto presente anche, se non soprattutto, in chiave futura: quando saranno più le scelte oculate e lungimiranti a fare la differenza rispetto ai colpi ad effetto.
Ma diamo tempo al tempo, adesso il presente si chiama Mezzolara e per una serena Pasqua biancorossa avremo la grande occasione del 29 marzo, un giovedì in cui l’Imolese verrà a disputarsi i 3 punti al Romeo Neri.
Imolese che ha chiesto e ottenuto di giocare sabato la gara col Fiorenzuola per poter pensare alla trasferta di Rimini con un giorno di riposo in più.
Richiesta avanzata, ma respinta, anche dal Rimini al Mezzolara.
Ma non sarà un giorno in più o in meno a cambiare le sorti di un campionato che il Rimini ha saldamente in pugno.
Calcio di inizio alle 15 visto il cambio di orario. Chi può non manchi a Budrio.
Forza Rimini!
Emanuele Pironi