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Vaccini, Burioni: “Sacrosanta la scelta dell’Emilia Romagna, giusto obbligo per i medici”

«La regione Emilia Romagna prende una decisione sacrosanta: in alcuni reparti ospedalieri (tra i quali neonatologia, oncologia, il centro trapianti, pediatria) potranno lavorare solo operatori sanitari immuni o vaccinati per morbillo, parotite, rosolia e varicella».

A dichiararlo è Roberto Burioni, il virologo e docente universitario divenuto noto al grande pubblico per la sua ‘battaglia’ contro la disinformazione che circola intorno al tema delle vaccinazioni. Il medico anti No-Vax, che vanta oltre 350 mila seguici sulla sua pagina Facebook, oggi è intervenuto sul social network per commentare la decisione abbracciata dall’Emilia Romagna riguardo all’obbligo vaccinale nei confronti di alcune patologie per gli operatori sanitari che lavorano nelle aree ad alto rischio di contagio.

“Devo ammettere che una simile legge mi mette profondo disagio come medico. – confessa Burioni – Pensare che un collega assista un neonato, un trapiantato o un immunodepresso senza pensare al rischio di trasmettergli il morbillo e ucciderlo è come immaginare un poliziotto che si mette alla guida della Volante completamente ubriaco. In altre parole, mi vergogno che una legge simile debba esserci, perché la ritengo umiliante per la mia categoria.

Ebbene, cosa fanno alcuni sindacati dei medici? Insorgono. Si oppongono. Sì al vaccino e no all’obbligo (proprio le stesse parole dei genitori antivaccinisti, “non siamo contro i vaccini, ma…”!). In altre parole il medico che assiste il vostro bambino nato prematuro, o un vostro caro che sta sottoponendosi a una pericolosa chemioterapia deve avere la libertà di contagiarlo con il morbillo, uccidendolo. Tutto questo, ripeto, dalla bocca di medici sindacalisti che rappresentano i medici“. 

L’accademico si riferisce in particolare a Giampaolo Papi, segretario provinciale di Modena del sindacato medico italiano Anaao, che, in un’intervista al Resto del Carlino, ha dichiarato di essere contrario all’obbligo vaccinale e di “difendere” chi si rifiuterà di sottoporsi a tale misura.

“Addirittura nella intervista il sindacalista nella foto dice che se un medico verrà allontanato dal reparto perché non immune, loro lo difenderanno!. Non lo prendono a schiaffi perché ha messo in pericolo la salute dei suoi pazienti, ma lo difendono!

Siamo alla follia.

Per fortuna non sono iscritto a questi sindacati, altrimenti qui sotto vedreste la foto della mia tessera strappata. I medici sono persone serie e non possono accettare un simile abominio. Spero che i sindacalisti che hanno preso decisioni così infamanti per i loro iscritti e tanto pericolose per i loro pazienti vengano cacciati a furor di popolo, anzi a furor di medici.

Che vergogna!

PS: l’ANAAO non è nuova a uscite di questo tipo. Ma cosa fanno gli iscritti? Tollerano una simile deriva?”.

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