Pubblichiamo un post su facebook – di questa mattina – del consigliere comunale Simone Bertozzi, sulle vicende legate alle vicende dell’ex nucleo ambientale del corpo di Polizia Municipale:
“Leggo questa mattina il Corriere di Rimini e, soffermandomi sulla seconda indagine che vedrebbe coinvolto un altro vigile urbano, autore di un pestaggio ai danni di una donna africana, non riesco a trattenere la rabbia e lo sconforto. Ma facciamo un passo indietro. Quello che, un pezzo alla volta, sembra emergere dall’indagine sui primi quattro vigili dell’ex nucleo ambientale rischia di “sporcare” il nome del nostro corpo di polizia e di vanificare, agli occhi dei cittadini, il lavoro di tante brave persone ogni giorno sul territorio. La lista dei reati contestati è infinita, ma quello che mi sconvolge, sul piano etico prima che giudiziario, è l’assoluta mancanza di moralità, il cameratismo, i metodi spiccioli con cui i quattro agenti pare che interpretassero il proprio servizio alla comunità riminese. Lo dico da cittadino, ancora prima che da rappresentante pro tempore delle istituzioni: il gip Sonia Pasini è stato molto più severo nel suo giudizio. Una vergogna, va detto, alimentata dallo sciacallaggio politico di alcuni personaggi che, per l’ennesima volta, non perdono occasione per la loro propaganda elettorale. E qui, aggiungo, qualcuno dovrà chiedere scusa anche all’assessore Sadegholvaad, che nel 2016 fu accusato più volte per aver chiuso il nucleo ambientale. Ora conosciamo il motivo. Sarà la magistratura a far luce sulle responsabilità, non c’è dubbio. Non certo il chiacchiericcio da bar. Ma spero che il Comune di Rimini, come fece in circostanze analoghe Leoluca Orlando a Parlermo, solo qualche mese fa, si costituisca parte civile in caso di rinvio a giudizio. Per tutelare l’immagine della città e dell’intero corpo di polizia municipale”.