Lunedì 5 marzo i militari della Guardia di Finanza di Rimini hanno eseguito una ordinanza di custodia caurelare in carcere, e il sequestro di 28mila euro, nei confronti di un egiziano 40enne accusato di estorsione nei confronti di una coppia di imprenditori.
I fatti risalgono all’inizio del 2017 quando l’egiziano aveva affittato un hotel a Rivazzurra di proprietà della donna, sposata con un 42enne disabile, quest’ultimo titolare di una sala giochi a Riccione.
Dopo poco, sostenendo di aver eseguito alcuni lavori di miglioria sia alla struttura alberghiera che all’attività di Riccione, l’egiziano aveva presentato delle fatture per 54mila euro per delle opere che, secondo la Guardia di Finanza, non erano mai state fatte.
E’ a questo punto che, insistendo sempre più, il 40enne continuava a battere cassa nei confronti dei due titolari per riavere indietro il denaro e, secondo quanto ricostruito dai Finanzieri, l’egiziano avrebbe utilizzato anche dei metodi violenti approfittando delle condizioni di minorata difesa delle vittime.
In una occasione, la donna si era presentata insieme al marito e al figlio minorenne per controllare la veridicità dei lavori eseguiti nell’albergo ma, in quella occasione, sarebbe stata spintonata a terra e, dopo la violenta caduta dalle scale antistanti l’ingresso, costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso: sette giorni di prognosi.
L’egiziano, inoltre, avrebbe alzato le mani anche sul 42enne, costretto alla sedia a rotelle, durante una delle sue “visite” alla sala giochi per cercare di ottenere i 54mila euro nel corso della quale si sarebbe anche appropriato di un distributore di bevande.
Il comportamento particolarmente violento ha indotto le vittime a pagare parte della cifra richiesta, 28mila euro, per poi denunciare l’accaduto.
l termine delle indagini, il gip ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare e, quando i Finanzieri si sono presentati a casa dell’egiziano per eseguirla, nel corso della perquisizione hanno trovato nella disponibilità del 40enne sia la documentazione contabile che il distributore di bevande sottratto alla vittima, la cui matricola risultata abrasa.