The day after: il giorno dopo il terremoto che ha cambiato la geografia politica italiana. Basta guardare queste tre immagini dell’Italia che riassumono gli ultimi dieci anni.
Mezza Italia colorata di azzurro con il centro destra, un’altra mezza con il giallo dei 5 Stelle. Nel mezzo, qualche enclave del Pd. Non esistono più le regioni rosse, ma solo alcune parti di territorio.
Mai era successo nella seconda Repubblica che la rappresentanza del centrosinistra (Ulivo, Pd) fosse così bassa come per le elezioni del 2018.
E per quanto riguarda il territorio di Rimini, mai era successo che il centrosinistra non riuscsse ad eleggere nessun rappresentante in Parlamento.
Già nel passato il centrosinistra ha dovuto fronteggiare l’entrata in “campo” di nuove formazioni politiche (Forza Italia, Lega, Popolo delle Libertà, 5 Stelle). Alcuni di quei confronti elettorali sono stati persi dal centrosinistra, ma sempre con una rappresentanza elettorale sopra il 25%.
Non questa volta. Cosa è successo? I più importanti istituti di ricerca stanno analizzando i flussi elettorali, per verificare la mobilità dell’elettorato rispetto alle ultime elezioni politiche. Vi è una premessa. Questa volta il Pd doveva fronteggiare contemporaneamente due forze politiche in forte crescita: la Lega di Salvini ed i 5 Stelle di Grillo. Queste due attrattori politici hanno determinato la sconfitta del Pd.
Analizza infatti l’Istituto Cattaneo: “il Pd principale sconfitto di queste elezioni, perde quote rilevanti di voti a favore del M5s e spesso anche verso la Lega (questo è successo nel territorio di Rimini ndr), l’astensione e Leu.
Il M5S acquista voti dal Pd ma, nelle città del Nord e del Centro, subisce significative perdite che favoriscono principalmente la Lega. È un processo congruente con dinamiche che negli anni scorsi si sono osservate in occasione di elezioni comunali e che potrebbero far parlare del M5s come di un “traghettatore” di voti dal centrosinistra al centrodestra.
La Lega è risultata (almeno al Centro-Nord) attrattiva a 360 gradi riuscendo a “rubare” voti non solo al suo alleato (l’ex-Pdl), ma anche ai Cinquestelle, suoi avversari nel campo genericamente definito populista, e talvolta anche al Pd”.
Per quanto riguarda il nostro territorio, il voto del 2018 consegna una regione Emilia Romagna contendibile. Anzi è già stata conquistata essendo la coalizione di centrodestra prima nel voto in Regione. L’elettore ha scelto Lega o 5 Stelle per i problemi dell’immigrazione, molto spesso legati a quelli della sicurezza. Le infiltrazioni mafiose nell’Emilia hanno contribuito ad aumentare l’allarme.
Il presidente francese Macron vede probabilmente nel giusto quando parla di “terribile stress” cui è stata sottoposta l’Italia con l’ondata di sbarchi e le tragedie che l’accompagnano, che spiegano in buona misura il successo delle forze più tiepide, se non ostili, verso un’Europa non certo sollecita verso questa emergenza epocale. Peccato che lui per primo non si sia speso più di tanto per condividere quello stress.
Ma vi è un secondo aspetto che ha inciso nel voto, in particolare ai 5 Stelle. Vi è una percezione (giusta o sbagliata che sia) che il Pd sia il partito del potere, della casta. Un partito più attento agli industriali che hai lavoratori. Più attento ai centri urbani e molto meno alle periferie. Insomma si è ripetuto ciò che è successo negli Usa con l’elezione di Trump. Ha vinto perché ha parlato all’America rurale, mentre i Democratici erano attenti alle grandi città. Una riprova viene dai maggiori centri italiani, Milano e Roma in testa, dove il centrosinistra è per lo meno rimasto in partita. Ma dovunque i cittadini si siano sentiti, a torto o ragione, lasciati soli da centri di potere, la punizione è arrivata durissima.
Da questa debolezza si esce con delle proposte e politiche. Ma questo è un altro dibattito.
Quanto ai tempi per svolgerlo, fra poco si vota nel comune di Gemmano. Fra un anno ci sono poi le elezioni regionali dell’Emilia Romagna; inoltre si voterà per scegliere i sindaci di: Santarcangelo, Bellaria, Misano, San Giovanni in Marignano, Poggio Torriana, San Clemente, Mondaino Montefiore, Montegridolfo, Saludecio, San Leo, Maiolo, S. Agata Feltria, Talamello, Verucchio, Casteldelci.
Stefano Cicchetti