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Gian Marco Moratti sarà sepolto a San Patrignano, la Comunità: “Addio capitano coraggioso”

La nota della Comunità di San Patrignano in merito alla scomparsa di Gian Marco Moratti:

Se n’è andato un padre. La grande famiglia di San Patrignano piange la scomparsa di Gian Marco Moratti, avvenuta nelle prime ore di lunedì 26 febbraio. Una presenza costante, riservata ma sempre rassicurante, che infondeva coraggio e forza alle migliaia di ragazze e ragazzi della comunità. La comunità in cui aveva creduto fin dall’inizio, per cui aveva lottato, gioito e sofferto. La cerimonia funebre si terrà domani, martedì 27 febbraio alle ore 17.00 nell’auditorium di San Patrignano. Per volontà di Gian Marco la sepoltura avverrà nel cimitero di San Patrignano. 

Era il 1979 quando conobbe Vincenzo Muccioli, incrociato per caso tramite un’amicizia comune. Fu subito conquistato dal progetto di accogliere quei ragazzi che nessuno voleva. A San Patrignano trovò persone che volevano cambiare il mondo secondo valori e ideali in cui lui stesso aveva deciso di spendersi in prima persona fino all’ultimo. 

Con estrema umiltà, insieme alla moglie Letizia e spesso accompagnato dai figli, visse i tempi duri degli inizi nelle roulotte, nel fango, nel freddo. Sacrifici ripagati da uno spirito comunitario che ogni fine settimana lo spingeva a tornare, per risolvere problemi, progettare il futuro, condividere i giorni di festa. 

Fu il suo un aiuto completamente disinteressato e portato avanti negli anni fedele al patto iniziale: poter continuare ad aprire la porta agli ultimi, agli emarginati. 

Un uomo straordinario, dotato di una generosità fuori dal comune, di un’intelligenza emotiva che lo rendeva capace di dialogare con tutti. Un capitano coraggioso che fu in grado di affiancare Vincenzo Muccioli in acque tempestose, e per il bene di San Patrignano fu risoluto nel prendere decisioni anche molto dolorose.  

Amava il miracolo della vita che vedeva nei ragazzi che in comunità abbandonavano la maschera delle sostanze e si rivelavano nell’unicità di persone certamente fragili, ma di cui intuiva il potenziale. Aveva piacere di sedersi a tavola con i ragazzi ogni volta che ne aveva la possibilità, ascoltando le loro storie, condividendo le loro conquiste, le loro speranze.  

E’ riduttivo pensare a Gian Marco come solo a un filantropo. Era il primo dei volontari, il primo a cercare soluzioni concrete per aiutare i ragazzi, convinto che attraverso la giusta opportunità ognuno possa dare il meglio di sé. Come quando se ne va un amato padre di famiglia, le ragazze e i ragazzi della comunità continueranno ad ispirarsi alla sua bontà e alla sua profonda umanità. Ed è anche nel suo nome che tutta San Patrignano porterà avanti il suo impegno”.

Roma. Cinque giorni di alta moda romana. Sfilata di moda. Vestiti in pedana confezionati con stoffe tessute dai ragazzi comunità San Patrignano. Vincenzo Muccioli con Gianmarco Moratti.

San Patrignano. Gianmarco Moratti con gruppo ragazzi comunità settore cantina-vigna.

Per la morte di Gian Marco Moratti è giunta anche la nota di cordoglio del Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini:

“Con Gian Marco Moratti scompare un grande imprenditore e un uomo che ha dimostrato nella propria vita di essere sempre attento ai bisogni dei più fragili. Esemplare e straordinario l’impegno e il contributo che in prima persona, assieme alla moglie Letizia, ha dato alla Comunità di San Patrignano, e che non è mai venuto meno a partire dagli anni ’70”.

“Per San Patrignano – prosegue Bonaccini – quella dei Moratti è stata una presenza tanto costante quanto silenziosa dai primi anni di vita della Comunità ad oggi. Più che sostenitori, erano persone di famiglia, sempre presenti nei momenti più significativi nella vita dei tanti, tantissimi giovani che negli anni ne sono stati ospiti. La mia vicinanza, che è anche quella della nostra regione, va a tutta la famiglia”.

Andrea Gnassi, sindaco di Rimini e presidente della Provincia, ha inviato un telegramma alla famiglia Moratti, in cui ha ricordato come Gian Marco fosse un punto di riferimento di San Patrignano, “per cui perde molto anche il territorio di quella Rimini che fa per il sociale e per gli altri”.

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