15 ottobre 2017. Il Rimini ha appena perso la gara interna con la Sangiovannese e scende nel perugino ad affrontare l’allora capolista Villabiagio.
Erano 6 i punti di ritardo accumulati dai biancorossi e si cominciava a toccare con mano un po’ di tensione perché, tra squalificati e infortunati, il Rimini da mandare in campo era tanto obbligato quanto rimaneggiato. Poi arrivò una delle vittorie più belle di questo campionato, un 3 a 2 con doppietta di Buonaventura e Viti che stese i rossoblu locali nonostante la doppietta di bomber Brunori.
Entrambe le squadre hanno poi proseguito il loro campionato fatto di vittorie e di soddisfazioni, ma ospitare gli umbri secondi con 9 punti di vantaggio dà, a maggior ragione, la tara della bontà e dell’importanza della stagione biancorossa in corso.
Non sarà una gara facile. I ragazzi di mister Cocciari hanno superato agevolmente un periodo di travagli e si ripropongono oggi come seconda, convincente, forza del campionato: Scippando il ruolo a quel Fiorenzuola che dopo la sconfitta interna col Rimini non ne ha più azzeccata una.
Fiorenzuola, Villabiagio e la stessa Sangiovannese appena incontrata sono tutte squadre, come lo stesso Rimini, che non sono state costruite con un portafoglio senza fondo.
Anche questo è un aspetto da non sottovalutare, in un calcio in cui da più parti e a più voci si continua a ripetere il mantra che se non spendi non esisti. Alla prova dei fatti, chi spende il giusto con lungimiranza sta facendo di più e meglio di chi non ha fatto mistero sul budget importante messo sul piatto, come Imolese e Lentigione.
Se sarà Serie C, questa sarà la vera sfida, l’ennesimo luogo comune da sfatare.
Il luogo comune del calcio dei professionisti costa tantissimo e non è ammesso dubitare dell’assunto. Ma nel concreto ormai non spende quasi più nessuno; si aumentano a dismisura debiti e scoperti con un numero di squadre che spariscono sempre maggiore. Indirizzare l’attenzione alla ricerca della soluzione e non verso l’assuefazione alla parabola discendente del movimento è già metà dell’opera, cui sarà il caso di dedicarsi a bocce ferme e a campionato finito.
Ma adesso, più che la filosofia giusta con cui approcciare l’eventuale categoria professionistica, mi piacerebbe avere la bacchetta magica e riempire il Neri domani oltre ogni più rosea aspettativa.
Mi piacerebbe che la gente che trepida dietro ai link alle classifiche o agli articoli di giornale sino alle colonne del televideo, rompesse gli indugi, smaltisse miracolosamente la pigrizia e affollasse inaspettatamente i gradoni del Neri.
Mi piacerebbe, anche se so già che dovrò inanellare invece l’ ennesimo bagno di realismo.
Domani anche le condizioni meteo previste non saranno quanto di meglio per un pomeriggio all’aperto. Come da trazione sarà la primavera, accompagnata dal profumo della vittoria ormai vicina, a riportare le grandi folle dalle parti di Piazzale del Popolo.
Ancora per un po’ l’affezione dei riminesi sarà più virtuale che reale, eccezion fatta per i malati cronici sempre presenti, categoria cui mi iscrivo di buon grado.
E dire che domani per i malati della maglia a scacchi ci sarebbe anche l’opportunità di un pomeriggio lungo: prima della gara con il Villabiagio, la Femminile Rimini Calcio infatti incontrerà il Rimini FC, omaggiata di una muta di maglie da gioco e ricevendo il testimone in vista della gara che le ragazze disputeranno alle 17 e 30 contro la Poggese.
Pomeriggio lungo e biancorosso sino in fondo.
Tornando agli avversari di domani, ho già menzionato Brunori ricordando la gara di andata. Il giocatore è arrivato a segnare 18 reti nel corso di questo campionato ed è quasi superfluo nominarlo, in vista della gara di domani, nelle vesti di pericolo pubblico numero uno.
Anche Cardarelli, Francioni e Rinaldi con 14 segnature in 3 possono dire la loro. tanto per ricordare quanto complicata e difficile sarà la gara di domani, contro una formazione che il presidente Tenerini ha saputo costruire con oculatezza e competenza.
I 350 spettatori presenti nella gara di andata fanno capire molto bene quale tipo di realtà si celi dietro a questa piccola società, che disputa le proprie gare interne in un minuscolo impianto con le tribune rivolte verso la grande Perugia visibile sullo sfondo.
Starà ai biancorossi di mister Righetti regolare questa piccola ma ambiziosa realtà.
Da valutare le condizioni di Montanari, con Capellupo ormai titolare fisso, la squadra ha ormai una sua fisionomia e avanza sulla forza di gerarchie, di campo e di spogliatoio, ormai chiare e assorbite dal gruppo.
La scaramanzia impone di tenere un profilo basso sino a quando la matematica non consentirà di liberare le braccia al cielo. Fino ad allora ogni gara sarà da vincere e ogni avversario da rispettare e da battere.
Come ho scritto sabato scorso, questa settimana, con 3 gare in 8 giorni, potrebbe portare punti decisivi in vista del traguardo e non sono ammesse distrazioni o amnesie in questa delicata e cruciale fase del campionato.
Poi ci sarà tanto di cui parlare. Il futuro e gli scenari extra campo ruberanno pian piano la scena al pallone e al verde del prato. A suo tempo però.
Adesso c’è un campionato da vincere senza se e senza ma.
Calcio di inizio ore 14 e 30, chi può non manchi.
Forza Rimini!
Emanuele Pironi