Nell’agosto del 2016 pubblicavamo un articolo intitolato ‘Qualcuno ha trovato la fonte dell’eterna giovinezza’, riguardante l’Amministratore Unico di SIS spa (Società Italiana di Servizi) Gianfranco Cenci, già Sindaco di San Giovanni in Marignano dal 1985 al 1995, in seguito nominato da Ermanno Vichi Assessore della neonata Provincia di Rimini dal 1995 al 1999, e poi consigliere nello stesso ente dal 1999 al 2004.
Ricordiamo che al termine del ruolo di Assessore provinciale, il nostro highlander della politica locale rientrò ad occupare quel posto in pianta organica che aveva sempre avuto nel Comune di Riccione, passando da un anonimo ufficio del settore ambiente alla segreteria dell’allora Sindaco Daniele Imola, il quale ne caldeggiò la candidatura alla Presidenza di S.I.S. spa, azienda nata nel 1995 a seguito della trasformazione del “Consorzio Potenziamento Acquedotti” in Società per Azioni che si occupa di amministrare le reti e gli impianti relativi al servizio idrico integrato, comprese le reti fognarie e gli impianti connessi ed accessori.
Da quel momento inizia una vera e propria seconda giovinezza per Cenci, che nel frattempo ricopre anche l’incarico di segretario cittadino degli allora Democratici di Sinistra, giusto per non farsi mancare nulla.
I mandati da Presidente della S.I.S. si susseguono: 2004, rinnovo nel 2007, poi nel 2010 e ancora nel 2013.
Nella primavera del 2016 (in scadenza di mandato quindi), a seguito della modifica dello statuto di S.I.S. che ha dato la possibilità di eliminare il Consiglio di Amministrazione ed introdurre la figura dell’Amministratore Unico, l’assemblea dei soci ha deciso che questo incarico dovesse essere ricoperto sempre ed ancora dall’eterno Cenci!
Decisione trasversale, trovata con l’accordo di tutti, in primis del Sindaco di centrodestra di Riccione Renata Tosi, detentrice della golden share della società, la cui compagine sociale, è bene ricordarlo, è la seguente: Comuni di Riccione (45,64%), Cattolica (26,87%), Misano Adriatico (16,30%), Gabicce Mare (2,16%), San Giovanni in Marignano (4,67%), Gemmano (0,06%), Mondaino (0,92%), Montescudo-Monte Colombo (0,89%), Montefiore Conca (0,16%), Montegridolfo (0,63%), Morciano di Romagna (0,57%), Saludecio (0,86%), San Clemente (0,26%).
L’allora fautore della permanenza di Cenci in SIS fu l’ex Richelieu della politica riccionese, Cristian Amatori, ex Pd, ex Capo di Gabinetto dell’ex Sindaco Pironi, bollato come ‘traditore’ quando la sera del ballottaggio a Riccione si fece immortalare in un’istantanea con l’allora neo eletto Sindaco Renata Tosi (diventandone in seguito un suo dirigente in Comune), attirandosi gli strali e le ire di tutti i piddini locali, i quali però se lo sono curiosamente (ma non casualmente) ritrovato qualche sera fa all’evento ‘Terrazza PD’, manifestazione dell’attuale campagna elettorale; si narra che l’Amatori abbia frequentazioni col Patto Civico di Riccione, formazione politica legata all’On. Pizzolante.
Detto questo, è bene ricordare che a gennaio 2017 vi fu una vicenda che riguardò la distribuzione delle riserve straordinarie di Sis. In poche parole, il Sindaco di Riccione chiese di distribuire tra i soci quelle risorse accantonate che invece erano destinate al piano degli investimenti, autorizzando tramite un voto di assemblea soci l’Amministratore Unico Cenci a sottoscrivere un contratto di finanziamento bancario per dotare la società stessa della liquidità necessaria alla distribuzione di questa riserva straordinaria.
Autorizzazione fatta anche a fronte di un parere negativo del Collegio dei Revisori dei Conti della società stessa. L’allora segreteria del PD di Riccione, guidata da Marco Parmeggiani, denunciò pubblicamente la cosa, sollevando non solo preoccupazioni di tipo politico circa la decisione assunta dall’assemblea soci di SIS spa di distribuire tali riserve, ma mettendo in dubbio anche la legittimità di tale operazione, tanto è vero che la stessa fu sospesa da Cenci, timoroso di ripercussioni anche legali sul suo operato.
In quell’occasione avvenne una furibonda lite tra la Tosi e il Cenci: chi frequenta il palazzo comunale narra di urla e strali che sono volati tra i due nell’ufficio del Sindaco; Tosi chiede le dimissioni a Cenci per non aver assecondato i suoi voleri, lui ribatte dicendo che non le avrebbe mai rassegnate e che se il Sindaco avesse voluto la sua testa avrebbe dovuto revocarne la nomina in assemblea.
Poi il colpo di scena: dopo qualche giorno arriva la decadenza del Sindaco per la nota vicenda delle dimissioni di alcuni consiglieri di maggioranza e di quelli di opposizione. E cosa accade in SIS?
Ovviamente nulla, rimane tutto com’è, con l’Amministratore Unico che seduto sulla riva del fiume (in questo caso della diga) vede passare il cadavere (politico) del Sindaco e continua a permanere beato al suo posto.
Qualcuno può pensare che dopo le elezioni amministrative del giugno 2017 che vedono la riconferma della Tosi qualcosa sia scambiato, conoscendo anche il carattere abbastanza vendicativo della prima cittadina riccionese; invece, a distanza ormai di otto mesi dalle elezioni, l’Amministratore di SIS è sempre lì al suo posto, imperterrito, confermatissimo, probabilmente a questo punto sine die.
Ci si chiede come sia possibile, visto anche il venir meno di un uomo cardine come Amatori che ne ha sempre caldeggiato la conferma. Si narra (teniamo sempre ben presente la massima di Andreotti sul pensar male…) che nel frattempo si sia saldato molto il rapporto tra il Cenci e il Sindaco grillino di Cattolica Mariano Gennari (27% delle quote), che unito ad un appoggio di quello di Misano (16%) e alla non belligeranza degli altri comuni della Valconca, fa si che nulla cambi e tutto rimanga uguale.
A questo punto non è più curioso indovinare la data di avvicendamento del Cenci, ma il se questo mai avverrà.
Ricordiamo infine, aspetto di non poco conto, che fino alla nomina dell’Amministratore Unico i compensi annui dell’ex Cda di S.I.S. spa erano i seguenti: 12.000 euro il Presidente e 3.600 euro cadauno i due consiglieri, per un totale spese di 19.200 euro (fonte: Bilancio S.I.S.spa); oggi l’Amministratore Unico percepisce un’indennità di 15.000 euro (fonte: sito web S.I.S. spa) e quindi è giusto affermare che i costi totali degli amministratori sono diminuiti.
Ma lui, il sempreverde marignanese Cenci, in quelle che da queste parti chiamano le ‘bascocce’, non vede calato un solo euro, anzi, si ritrova un bel 25% in più, che non risulta corrispondere all’attuale tasso di inflazione…sarà anche per questo che le amicizie e le frequentazioni politiche divengono a geometria variabile così frequentemente ed in base a chi può dare una mano a mantenere lo status quo? Ai posteri l’ardua sentenza….
L’Arciunes