Oggi parte il processo davanti al tribunale per i Minorenni di Bologna ai complici di Guerlin Butungu, il 20enne congolese a novembre condannato a 16 anni per gli stupri di quest’estate, a Miramare di Rimini.
Davanti ai giudici di via del Pratello sono imputati due fratelli marocchini di 15 e 17 anni e un 16enne nigeriano: rispondono di aver violentato brutalmente e in gruppo una turista polacca, di aver picchiato il suo amico sulla spiaggia, la notte del 26 agosto e poi di aver stuprato anche una prostituta transessuale peruviana, poco dopo.
La Procura per i minorenni ha chiesto il giudizio immediato per i tre minori, in carcere dal momento del fermo, pochi giorni dopo le violenze. I difensori dicono che i loro assistiti sono pentiti e sperano nella clemenza dei giudici, pur sapendo che dovranno pagare le conseguenze della loro condotta.
Per l’avvocato Marco Defendini, difensore dei due fratelli, “è un processo sulla pena, sulla responsabilità c’è poco da dire“. Secondo il legale, che ha parlato coi cronisti prima di entrare in tribunale, si tratterà “solo di convincere il giudice di essere il più clemente possibile“. I suoi assistiti “hanno capito cosa hanno commesso: stanno seguendo entrambi la scuola all’interno del carcere e si aspettano una pena esemplare per questi fatti. Poi sanno che per un lungo periodo dovranno stare in carcere, anche in attesa di quello che potrà essere l’appello e la sentenza definitiva”. Dice di essere pentito anche il giovane nigeriano. “Si è reso conto fin dal primo giorno – ha detto il suo difensore, avvocato Alessandro Gazzea – e ha confessato fin dal momento del fermo e ha descritto tutto quello che era accaduto, tanto che la sua dichiarazione è stata utilizzata nel processo al maggiorenne, a Rimini. Si è reso conto e sa di doverne pagare le conseguenze”. (Ansa)