Adesso tocca al buono Conad da 500 euro. Un bel passo avanti rispetto ai 250 di Decathlon (o H&M, Ikea, Zara, Esselunga, Eurospin…), ma la sostanza non cambia. E’ l’ennesima ondata di messaggi-bufala che sta sommergendo gli utenti di WhatsApp, ma anche di altri social. E in questi giorni lo tsunami sta sommergendo anche il Riminese.
Centinaia di euro appunto da spendere presso uno dei negozi di un marchio noto. Peccato che sia non solo una bufala, ma una truffa bella e buona. Nel caso di Conad, già l’estate scorsa lo stesso brand era stato protagonista di un episodio simile, anche se il buono era “solo” da 250 euro.
Come al solito, il messaggio ricevuto presenta un collegamento che porta ad un questionario da compilare. La pagina di atterraggio, neanche a dirlo, non è affatto ufficiale ma è stata creata ad hoc con colori, logo e impaginazione che ricordano da molto vicino il brand di riferimento, giusto per far cadere in trappola i clienti. La risposta alle “poche e semplici domande”, non solo non consente di vincere alcun coupon, ma invece comporta dei rischi per i propri dati personali e non solo.
Ogni sì dato alle riposte del “quiz”, infatti, va a dare il consenso ad un fantomatico servizio a pagamento. O meglio, il pagamento è più che reale, di solito 5 euro che ogni settimana vengono succhiati dal proprio credito telefonico. Di virtuale c’è però il servizio: non solo non lo volevamo, ma non offre proprio nulla: è solo un costo. Inoltre i nostri dati informatici possono finire in mani ben poco sicure e utilizzati per carpire la buona fede dei nostri contatti.
In ogni caso, meglio tenere d’occhio il proprio profilo utente, per verificare che non siano attivi servizi a pagamento non richiesti. E, se ancora non lo si è fatto, chiedere al proprio gestore telefonico di inserire il blocco automatico di questo tipo di servizi. Già, perché, incredibile ma vero, questo blocco non fa parte delle normali dotazioni fornire da un contratto; è sì gratuito, ma si può attivare solo a richiesta contattando l’assistenza.
Gli invitanti messaggi continueranno ad arrivare lo stesso, ma almeno si potrà ridurre il rischio di vedersi prosciugare il credito a nostra insaputa.