Le Cirque World’s Top Performers sbarcherà a Rimini. All’indomani del tour invernale di Alis (ispirata ad Alice nel Paese delle Meraviglie), in versione Christmas Gala, è tempo di bilanci per Cirque WTP, un brand internazionale dall’anima tutta italiana, che nel 2016 diede il via a questa produzione senza precedenti: presentare uno spettacolo unico al mondo con i migliori artisti dal Cirque du Soleil e dal Nouveau Cirque, in scena per quasi 2 ore senza interruzioni e senza animali. È stato lo show dei record e dei sold out nel 2017. A grande richiesta ritorna ad aprile ma solo in quattro città: Bolzano, Conegliano, Livorno e Rimini, il 14 e 15, all’RDS Stadium, nella versione ‘Gran Gala’. Il cast sarà formato da 24/28 artisti: acrobati, giocolieri, equilibristi e musicisti, guidati da Onofrio Colucci: Artista, Direttore Artistico e Maestro di Cerimonia, che vanta una grande esperienza in questo settore. Colucci (classe ’71), da Martina Franca (TA), ha calcato i palcoscenici di almeno 50 Paesi ed è stato protagonista di tre produzioni del Cirque du Soleil (O, Zaia, Zed) e della mega produzione Slava’s SnowShow. Ma come è nato questo spettacolo? Quali artisti vedremo esibirsi sul palcoscenico dell’RDS Stadium di Rimini? Facciamocelo raccontare direttamente da Colucci.
Quali esperienze, delle tante che ha fatto, si è portato dietro per il progetto di Le Cirque World’s Top Performers?
«Beh, direi tutte. Sicuramente l’approccio degli spettacoli del Cirque du Soleil e l’esperienza che ho maturato è grande. Il controllo della qualità e alta e, soprattutto, le aspettative sono molto elevate e questo mi ha fatto diventare l’artista che sono oggi. Cerco di non lasciare mai nulla al caso e controllare tutto nei minimi particolari».
L’idea di Le Cirque WTP è di avere sullo stesso palcoscenico i migliori artisti del mondo di circo moderno?
«È un’idea voluta fortemente da Giampiero Garelli, il produttore di questo progetto. È un’idea che io ho sposato subito, perché dal punto di vista artistico puntare sui top perfomers è una garanzia».
Come è riuscito a mettere insieme un cast del genere?
«Con alcuni di questi artisti avevo lavorato in passato e con altri ci conoscevamo di nome e quindi contattarli è stato semplice. La cosa bella è che, man mano che siamo andati avanti con le varie edizioni, il marchio si è rafforzato a una velocità esponenziale così come la risposta del pubblico e di altri artisti che ci hanno contattato per entrare a far parte di questo spettacolo. Per noi questa è stata una grande soddisfazione».
Nel vostro cast ci sono anche artisti che come lei si sono esibiti per il Cirque du Soleil. Quali sono le differenze con il vostro spettacolo Alis?
«Nell’ultima edizione della tournée invernale 2017/18 di Alis, la 5′ edizione, avevamo sette numeri circensi con artisti del Cirque du Soleil. Ormai, il Cirque du Soleil inteso come provenienza, qualità e standard è di casa. La differenza fondamentale è nell’approccio, perché noi abbiamo cercato di rimettere al centro della scena l’artista».
Nello show Alis quali sono gli artisti che lei considera dei fuoriclasse mondiali del Nouveau Cirque?
«Io li considero tutti dei fuoriclasse. Sono tutti delle perle, per quanto mi riguarda. Quando li osservo da dietro le quinte, rimango estasiato. Se invece parliamo di quelli che sono considerati dei campioni dai media e dalla critica, ci sono Anatoliy Zalevski, Viktor Kee, Yves Decoste, Guillhem Desq, Lili Chao, Sasha Yenivatov. E mi ci metto dentro anche io, perché no».
Si può dire che Le Cirque World’s Top Performers è anche un trampolino di lancio per giovani talenti?
«Sì, le Cirque è un trampolino di lancio per i giovani ma non solo. Infatti, c’è posto anche per quegli artisti che sono ormai di carriera e fama consolidata, quindi il nostro è uno spazio abbastanza libero».
State iniziando il 3° anno di Tour e sino ad oggi avete ottenuto un consenso straordinario. Quale ne è stata la chiave?
«E’ stata la determinazione che abbiamo avuto, anche nei momenti difficili, di non mollare mai e di credere in questo progetto. E questo è solo inizio, chissà cosa ci aspetta. Perché il nostro è una forma nuova di fare circo, di fare teatro. Siamo una via di mezzo, siamo tornati alle origini del Cirque du Soleil. Siamo una carrellata di quello che c’è di meglio del circo moderno nel panorama mondiale, dove la narrazione viene affidata non a una sequenza intellettiva ma ad una emotiva nel senso stretto del termine. E poi c’è la qualità degli artisti che è la nostra ciliegina sulla torta».
E lo spettacolo di Rimini? Cosa si dovrà aspettare il pubblico all’RDS Stadium?
«Le Cirque World Top Perfomers è strutturato non come una vera e propria compagnia stabile, ma come un progetto che periodicamente riunisce le star del circo mondiale, con cast che variano di volta in volta, con artisti che sono passati all’interno del nostro gruppo circa 35/40 fino a questo momento. L’obiettivo è quello di mettere insieme una squadra compatta di grandi artisti ed esseri umani straordinari e soprattutto di migliorarsi sempre di più. La speranza è che a Rimini, come è stato fino ad oggi, lo spettacolo e il cast sarà ancora migliore. All’RDS Stadium, cercheremo di mettere in scena uno spettacolo di grande e largo respiro che si possa godere fino all’ultima fila».
Nicola Luccarelli