Lo squalo sta arrivando a Cattolica. No, non un altro pacifico esemplare da ammirare all’Acquario, ma uno davvero affamato… di vittorie però. E’ Vincenzo Nibali, il campione del ciclismo italiano, ‘Lo squalo dello stretto’ essendo nato a Messina 34 anni fa. Lui che ha vinto due volte il Giro d’Italia (2013 e 2016), un Tour de France nel 2014 e una Vuelta nel 2010, parteciperà alla 4′ edizione della Gran Fondo degli Squali, nata dalla sinergia tra Velo Club Cattolica, Ciclo Team 2001 Gabicce, Acquario di Cattolica del Gruppo Costa Parchi Edutainment e le amministrazioni di Cattolica e Gabicce Mare.
Quest’anno, tra le altre cose, la manifestazione varrà anche come 4ª Gran Fondo Nibali e si avvarrà della stretta collaborazione del Team Nibali (società giovanile presieduta da Rachele Perinelli, moglie del ciclista messinese). All’evento, che andrà in scena dall’11 al 13 maggio, con partenza dall’Acquario di Cattolica, Nibali non solo vestirà i panni dell’ospite d’onore nell’area Expo Shark Arena, ma salirà anche sui pedali per provare, una volta di più, a tagliare per primo il traguardo.
Nibali, come mai ha deciso di partecipare alla Gran Fondo degli Squali di Cattolica? Centra qualcosa il suo nome?
«Quella del prossimo maggio sarà la quarta edizione della Granfondo Nibali che, quest’anno, è gemellata con la Gran Fondo degli Squali. Fin dall’inizio, ho sempre pensato ad una manifestazione sportiva che potesse essere itinerante in modo da poter incontrare tutti i miei tifosi sparsi in tutt’Italia. Le edizioni passate sono state a Messina e in Puglia a Giovinazzo. Il mio soprannome non c’entra però l’abbinata mi piace molto!».
E la Gran Fondo, che gara sarà secondo lei?
«Ci saranno due percorsi: quello medio di 80 km e il lungo di 145. Si passerà dal mare all’entroterra in uno scenario veramente spettacolare. Il percorso della granfondo è impegnativo anche perché non mancheranno le salite, come per esempio quelle di Monte Altavelio-Osteriaccia, mentre la mediofondo si adatta meglio a ciclisti meno preparati. La cosa più importante comunque è che sia una bella giornata di sport e divertimento».
Conosce qualche giovane promessa di queste parti che magari potremmo vedere al Giro d’Italia prossimamente?
«Ho corso qualche anno fa in Liquigas insieme ad Alan Marangoni, che è nato a Lugo e adesso corre in una formazione italiana. Conosco anche Montaguti, Belletti e Malaguti e per il passato non posso che citare il grande Marco Pantani, che guardavo sempre in televisione e sognavo di vincere come lui».
Riguardo i suoi obiettivi personali? Ne ha ancora qualcuno da centrare?
«Guardo sempre avanti e quando attacco il numero sulla maglia cerco di sempre di dare il massimo. Ho tanti obiettivi: Mondiale, Olimpiadi e qualche classica coma la Liegi e il Lombardia, ma il vero obiettivo rimane quello di fare il mio lavoro sempre con grande passione. Il giorno che non sarà più così sarà tempo di attaccare la bici al chiodo. Quest’anno andrò in Francia per tentare di bissare il successo del 2014. Mi spiace non essere al Giro che è una corsa che amo ma volevo riprovare anche l’emozione del Tour».
Nicola Luccarelli