Cerca
Home > Politica > La Regione Emilia Romagna obbliga i sanitari a vaccinarsi

La Regione Emilia Romagna obbliga i sanitari a vaccinarsi

Ora che anche la Francia si è allineata, imponendo la vaccinazione ai bimbi che frequentano le scuole, l’Emilia-Romagna può dirsi sempre più apripista sul fronte della prevenzione: prima in Italia a varare il contestato obbligo e, con l’anno nuovo, prima in Italia anche ad imporlo al personale medico sanitario.

Non obbligo vero e proprio, in verità, ma imposizione ferma su alcune specifiche malattie infettive, varicella parotite morbillo e rosolia: chi, tra infermieri e medici, non si vaccina, non potrà lavorare nei reparti cosiddetti ad alto rischio, quali pediatria, pronto soccorso e oncologia.

Non verrebbero certo licenziati,  ma “spostati a mansioni equivalenti o inferiori”. Va bene, anche se avvenisse il secondo caso (che tutti si augurano sia una rarità), lo stipendio sarebbe uguale a prima. Però è proprio sugli effetti di questa proposta che si corre il rischio di accapigliarsi. Cruciali saranno gli incontri già fissati dopo le feste, verso metà gennaio.

Gli ospedali dovranno individuare le persone “da non adibire ad assistenza diretta” in questi reparti a rischio. Chi non è vaccinato potrà essere spostato temporaneamente (finché non lo fa) oppure del tutto trasferito: “È prevista la possibilità di adibire il lavoratore, ove possibile, a mansioni equivalenti o, in difetto, a mansioni inferiori, garantendo il trattamento corrispondente alle mansioni di provenienza”.

Potrebbe succedere che un primario pur di non vaccinarsi si fa retrocedere a medico semplice.

Su questo ed altri aspetti è aperto il confronto con le organizzazioni sindacali. Anche in questo caso si tratta di un confronto che affronta temi inediti. Ma proprio per la rilevanza sanitaria di forte interesse collettivo.

Ultimi Articoli

Scroll Up