Una storia incredibile si è parata dinnanzi agli occhi dei Carabinieri delle “Gazzelle” della Compagnia di Riccione.
Sono le ore 19.30 circa, quando al numero di emergenza dell’Arma della Perla Verde una voce preoccupata ed allarmata chiede l’intervento tempestivo degli uomini in uniforme: “Correte!! Correte!! Mio zio, a bordo della sua autovettura, mi ha appena sfondato il cancello di casa e ha quasi distrutto anche due macchine lì parcheggiate!”.
Quello che però maggiormente preoccupa l’utente del “112” (che per evidenti ragioni di privacy qui chiameremo Carlo, utilizzando un nome di fantasia. NdR), non sono le conseguenze del subito, quanto piuttosto, la salute di suo zio Pasquale (anche questo nome di fantasia, n.d.r.).
Tutto accade a Saludecio.
Pasquale, 54enne del luogo, è infatti da tempo in cura presso il reparto di psichiatria del capoluogo romagnolo. Carlo, appena vede la scena rimane impietrito, ma soprattutto si preoccupa che quello che è appena successo possa portare ad esiti ancora più gravi, soprattutto per il proprio caro. Ecco perché non esita un istante, e, risoluto, contatta immediatamente il pronto intervento dell’Arma.
Pochi istanti prima, infatti, Pasquale, a bordo della sua VW Golf, in preda verosimilmente ad un raptus tanto improvviso, quanto inspiegabile, aveva sfondato il cancello dell’abitazione del nipote e l’impatto, violento, oltre a provocare lo scardinamento della pesante struttura in ferro, aveva anche causato il danneggiamento di due autovetture parcheggiate nelle immediate vicinanze.
La cosa più allarmante, però, è che Pasquale – nonostante l’urto – dopo l’impatto era sceso dal mezzo e si era allontanato a piedi nelle campagne limitrofe facendo inizialmente perdere le proprie tracce.
Ricevuta la segnalazione, gli uomini dell’Arma si portavano immediatamente a Saludecio, e dopo aver avuto ulteriori dettagli da Carlo e dai suoi familiari si attivavano con tempestività nella ricerca di Pasquale, con lo scopo di rintracciarlo il prima possibile anche per consentire i suoi soccorsi e per impedire che potesse dar luogo ad ulteriori atti inconsulti nei suoi e negli altrui riguardi.
Fortunatamente la storia, oggi, ha un lieto fine: Pasquale, dopo appena dieci minuti viene ritrovato dai militari dell’Arma che rassicurandolo e placandone gli animi, riuscivano a portarlo con loro per poi affidarlo ai sanitari del 118, nel frattempo intervenuti in supporto.