Spulciando su Facebook, mi è capitato sotto gli occhi un trafiletto: il Pavia Calcio è stato rifiutato dalla Figc e non è stato ammesso alla Serie D.
Normalmente avrei letto e superato la notizia in fretta, mi sarei soffermato appena se la squadra in oggetto avesse qualche amico come tifoso – come attivista dell’associazione “Amici del Rimini” conosco tanti omologhi su e giù per lo Stivale impegnati nell’azionariato popolare delle loro squadra – ma stavolta ho voluto approfondire. Perché?
Perché l’esempio del Pavia, che correva sul filo dello stesso nostro rasoio, mi fu portato più volte nei giorni caldi la scorsa settimana: ecco, diceva qualcuno, ciò che si poteva fare e da noi non è stato fatto.
La nota ripetuta da tutti i quotidiani pavesi è scarna e recita:
«Per il neonato F.C. Pavia 1911 peggio di così non sarebbe potuto andare. La Figc ha respinto la richiesta del dg Massimo Londrosi, sottoscritta anche dal sindaco Massimo Depaoli, di iscrivere la formazione pavese alla serie D. Si dovranno accontentare di una poco prestigiosa Eccellenza, ma la società sembra decisa ad accantonare il progetto. L’ufficialità è arrivata ieri pomeriggio da Roma, trattandosi di una deroga ai regolamenti».
Fra l’altro, Presidente dell’avventura pavese è (o era, a questo punto) tal Nuccilli, specialista nell’incetta di squadre allo sbando (penultima era stata il Foligno) che si era comprato la società da investitori cinesi alla bella cifra di euro 1, ma con 3 milioni di debiti e un altro milione da trovare per iscriversi in Serie D. Per la quale iscrizione il sindaco di Pavia aveva pesantemente “messo la faccia”.
Tutte storie che fanno fischiare le orecchie, tante ne abbiamo sentite di simili. E quel Pavia che doveva essere il nostro modello, si ritrova nella stessa Eccellenza che qua stiamo cominciando a digerire. Al punto che i tifosi adesso più che a rimuginare su ciò che è stato, pensano all’undici che si va completando.
Al punto che domani sera alle 20 a Villa Verucchio contro il Verucchio (Prima categoria) saranno sicuramente in buon numero; azzardo: qualche centinaio.
Vedere le disgrazie altrui, lasciarsi andare al mal comune mezzo gaudio, non è l’ obiettivo di quanto ho scritto sopra.
Abbiamo per le mani un progetto che può riportarci a livelli differenti. Un progetto ambizioso, perché ci facciamo promotori di un nuovo modo di fare calcio.
Incontrando di persona il presidente l’ho definito un “illuminato sognatore” e gli ho detto che il tifoso adesso è plasmato su concetti totalmente opposti. Il tifoso adesso di fronte ai 90 milioni di Higuain o ai 100 e rotti di Pogba, non si domanda se sia sostenibile o etico far girare cifre del genere attorno a un pallone. Si domanda solo quanti gol faranno, niente di più, niente di meno.
Ho paragonato questo corso calcistico e societario a uno schiaffo a quel tifoso abituato a “ragionare” in quel modo.
Grossi mi ha risposto che sì, è proprio uno schiaffo. Ma è uno schiaffo positivo. E che fra 20 anni tutti faranno così; e noi, partendo prima, saremo tra i migliori.
Intanto la squadra si va completando, per cominciare a fare i conti sulle possibilità di vittoria, con i due arrivi di ieri mancano solo un difensore e un centravanti.
I due ultimi acquisti sono Sasa Cicarevic e Giacomo Gasparotto.
Cicarevic, centrocampista montenegrino classe ’94, nella stagione 2013-14 ha vestito la maglia del San Marino Calcio in Lega Pro collezionando 10 presenze e 2 reti. La stagione successiva ha giocato con la Primavera del Cesena totalizzando 20 presenze e 4 gol. Tornato sul Titano, nelle ultime due stagioni (una in serie C, la seconda in D) ha collezionato 32 gettoni di presenza e 3 reti.
Gasparotto, interno di centrocampo classe ’94, è cresciuto nel settore giovanile della Juventus nel quale ha fatto tutta la trafila. Dopo un’esperienza nel Casale in C2 e uno nella Primavera del Novara, ha giocato diverse stagioni in serie D con le casacche di Gozzano, Pistoiese, Verbania, Triestina e Acqui. Nella prima parte della scorsa stagione ha militato a Giulianova, in serie D, collezionando 12 presenze e 1 rete. Nella seconda parte del campionato ha indossato la casacca della Folgore Veregra, sempre in serie D, con ancora 12 presenze all’attivo.
Forza Rimini!!!
Emanuele Pironi