Giovedì 14 dicembre alle ore 21 alla biblioteca di Santarcagelo è in programma la presentazione della raccolta di poesie “Poesì e zirudeli campagnoli” (Maggioli, 2017). All’incontro, insieme all’autore Emilio Podeschi, interverranno anche Giuseppe Prosperi (autore delle traduzioni in lingua), Alessandro Piscaglia (curatore della pubblicazione), Gabriele Boselli (autore della prefazione al volume). La serata verrà intramezzata da letture di Pier Paolo Paolizzi e Lidano Arcangeli, al termine brindisi augurale offerto dall’autore.
Emilio Podeschi, agricoltore e agricultore da settant’anni, debutta con questo libro; non che prima la poesia gli fosse estranea, anzi l’ha sempre sentita nel cuore ed espressa in pubblico, ma non nella forma impegnativa, sacra e consacrante del libro.
Poesì e zirudeli campagnoli è un testo da avvicinare non con lo spirito di una ricerca antropologica (…) È poesia locale ed universale insieme: spesso, nonostante l’uso prevalente del dialetto e degli scenari agresti, più universale che locale. Emilio condivide con il lettore in queste sue pagine la fatica, il dolore e il piacere della terra e delle varie latitudini dell’esistenza. Leggere queste poesie è a volte come far due passi con un amico senza una meta effettiva, tanto per stare un po’ insieme. È far incontri. È scambiarsi quasi promesse, è un immaginare che è per tutti un modo di vivere e per il poeta è il reale. Ci sono in questi versi le luci del reale presente e nascosto, vi è magia della terra e dei suoi frutti, l’incanto pascoliano di un ceppo acceso in un antico focolare. Nella poesia di Podeschi stanno i vissuti del nostro essere-al-mondo, espressi con carattere chiaro e confuso insieme nelle due lingue dell’Autore. Vi trova espressione una lingua al tramonto come lo era già il dialetto ai tempi della sua infanzia insieme ad una divenuta dominante. Ma, in tempi storici per poco, poiché già un’altra, l’inglese, si appresta a esercitare una supremazia che cancellerà differenze e diversità nell’uniforme maxicontenitore della globalizzazione.
La poesia è dei bambini e degli adulti integrali, coloro che sono anche quel che sono stati, hanno conservato come Emilio una capacità di sguardo innocente, condizione per una esperienza gratuita e autentica di ogni profonda intelligenza del reale. Nella poesia di Podeschi non ci sono concetti ma apparizioni, immagini, perforazioni, offerte al campo di eventi visibili ed invisibili (…). Emilio ha prodotto un piccolo capolavoro di verità. Tali sono le opere di autentica arte, intendendo per “autentico” quando reale e apparente, personale e collettivo insieme trovano pagina.
(Dall’introduzione di Gabriele Boselli: “Note sulla poesia di Emilio Podeschi”)